Vigonza, approvato il bilancio Imu e Irpef restano invariate

VIGONZA
Approvato a maggioranza il bilancio di previsione 2021 che prevede, come aspetto più rilevante, l’invariata tassazione comunale. Dunque, l’Imu resta dello 0,60% sull’abitazione principale così come rimane dello 0,76% su quella data in uso gratuito e sui terreni agricoli e dello 0,98% sui fabbricati di categoria D ad eccezione dei D10 esenti per legge. L’aliquota resta dell’1,01% per i pubblici esercizi con slot machine e dello 0,20% sulle unità immobiliari considerate beni merce. L’abitazione non principale e altri fabbricati saranno tassati dello 0,96% e le aree fabbricabili dell’1%.
Confermata l’esenzione per redditi imponibili fino a 10 mila euro mentre continuerà ad essere dello 0,68% per redditi fino a 15 mila, dello 0,74% per scaglione di reddito fino a 28 mila, dello 0,76% su scaglione di reddito fino a 55 mila, dello 0,78% su scaglione di reddito fino a 75 mila, dello 0,80% fino a oltre 75 mila.
«La dinamica a scaglioni che applichiamo corrisponde ai principi costituzionali della proporzionalità ed è apprezzata dalle parti sociali», ha detto il sindaco Innocente Stefano Marangon in Consiglio comunale. «L’imposta sulla pubblicità, i diritti sulle pubbliche affissioni e la tassa occupazione del suolo pubblico sono state azzerate e sono confluite tutte, garantendo il principio di invarianza, nel canone unico patrimoniale. Mi preme sottolineare come la bonifica delle banche dati per il calcolo Imu avviata nel 2020 e finalizzata all’equità fiscale ha posto le basi per un prossimo ritocco complessivo del carico fiscale comunale favorevole ai cittadini». Dai banchi dell’opposizione Cesare Paggiaro ha chiesto una diminuzione sulle aree edificabili: «La tassazione su questo comparto diventa più pesante perché i valori dei terreni edificabili sono crollati di due terzi mentre col nuovo regolamento nazionale di settembre il volume realizzabile viene ridotto del 20%. Si potrebbe compensare con una variante che dia una potenzialità volumetrica maggiore».
Un dato significativo del bilancio è la riduzione del 10% del Fondo crediti di dubbia esigibilità, denaro che deve essere accantonato. Si sono così recuperati 70 mila euro da riservare subito a interventi per le perdite generate dal Covid 19. «È un primo stanziamento a cui potranno seguirne altri dall’avanzo di amministrazione per sostenere famiglie, persone in difficoltà lavorativa, attività produttive locali», ha detto Marangon. Altri denari saranno disponibili grazie all’estinzione anticipata dei mutui nel 2019.
«Non abbiamo più le rate di mutuo ma dovremo pagare tutto cash», ha obiettato il consigliere Dem Antonino Stivanello. Ma l’anno scorso l’amministrazione aveva deciso di incassare l’Irpef per cassa anziché per competenza. «Siamo capaci di pagare i fornitori del Comune», conclude il sindaco. «In cassa abbiamo quasi 8 milioni, molto più 100 euro ad abitante, che secondo la Magistratura contabile, dovremmo avere». —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova