Vigonza, imprenditore si toglie la vita nel proprio capannone

VIGONZA. Imprenditore si toglie la vita nel capannone della propria ditta, la Italservice di via Spagna a Peraga. Emanuele Vezzù aveva 57 anni e da 40 operava nel settore dei ricambi per elettrodomestici. Il dramma si è consumato questa mattina: Vezzù è uscito di casa alle 7.45, a trovarlo senza vita è stata la moglie che, non riuscendo a contattarlo per cellulare, ha raggiunto via Spagna ed è entrata nel capannone insieme all’unico dipendente.
L'uomo è stato trovato con le mani legate, impiccato in un ufficio della propria azienda. Il dettaglio delle mani legate, in maniera grossolana, non cambia però l'ipotesi investigativa prevalente del suicidio: forse quello di legarsi le mani è stato un gesto per non desistere dall'intento di togliersi la vita.
Sul posto il pubblico ministero Roberto Piccione e i carabinieri della Compagnia di Padova e di Pionca di Vigonza con il comandante Fabrizio Donati, le cui indagini mirano, tra l'altro, a stabilire se l'origine del gesto sia attribuibile a questioni personali o se nascano piuttosto da una difficile situazione lavorativa.
Vano è stato l’accorrere di un’ambulanza del Suem 118, il medico ha solo potuto dichiarare l’avvenuto decesso dell’imprenditore.
A quanto è dato sapere Vezzù non aveva mai manifestato l’intento di farla finita né ha lasciato un biglietto in ditta per spiegare il tragico gesto. Che sarebbe riconducibile all’attività lavorativa.
“Stavamo facendo il punto sulla situazione dell’azienda” ha dichiarato, sconvolta, la moglie “ci restavano da pagare le ultime rate e la maxirata finale del leasing poi il capannone sarebbe diventato nostro e avremmo potuto venderlo. Ma lui evidentemente l’ha presa come una sconfitta personale”. (G.A.)
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