Scopre i ladri in casa, loro si fingono agenti e poi scappano: «Tranquilla, siamo poliziotti»

Il fatto a Vigonza. Incrociati dalla proprietaria sulle scale di casa: lei entrava e loro uscivano di corsa. Il marito era in casa

Giusy Andreoli
La vittima del furto, Gabriella Carraro
La vittima del furto, Gabriella Carraro

Forzano il portoncino d’ingresso e si introducono in una casa per rubare, ma sorpresi sul fatto i ladri dicono di essere dei poliziotti, entrati per un controllo. È il sistema escogitato da una banda di ladri per scappare, approfittando dell’attimo di smarrimento della vittima che non sa se crederci o pensare a uno scherzo.

L’incredibile episodio è accaduto domenica mattina in un’abitazione di via Padova a Busa, dove abitano Gabriella Carraro e il marito Francesco Saretta, conosciutissimi titolari di un omonimo negozio di ferramenta e articoli da regalo per la casa. Erano le 10. 30 del giorno festivo quando Gabriella Carraro è tornata a casa dopo essere stata in parrocchia a Busa.

«Ho notato subito che il portoncino di casa era socchiuso» racconta la donna «e mi sono domandata come mai, senza riuscire a darmi una spiegazione. Mi sono guardata intorno, il piazzale davanti al negozio era deserto. Così sono entrata tenendomi i miei dubbi. Ma non ho fatto nemmeno in tempo a salire sul primo gradino per andare al piano superiore che sono venuti giù precipitosamente dalla scala quattro personaggi tutti vestiti di nero e incappucciati. Sono rimasta impietrita» spiega Gabriella Saretta, che si è trovata da sola ad affrontare la banda di sconosciuti.

«“Ma da dove venite voialtri? Cosa state facendo qui?” Ho quasi urlato. “Non si preoccupi, siamo della polizia, abbiamo fatto un controllo in casa” mi ha risposto uno. E l’altro ha aggiunto “tutto a posto, tutto a posto”. E sono scappati fuori sul piazzale, velocissimi, salendo a bordo di un’auto bianca. Non mi sono fermata a guardare, il mio pensiero era per mio marito, avevo paura che gli avessero fatto del male e sono corsa su a vedere come stava. Fortunatamente Francesco Saretta era tranquillo in cucina con la porta chiusa, guardava la televisione. Dell’intrusione non si era accorto e non aveva avvertito alcun rumore. A notare i quattro scappare, però, sono stati i dirimpettai. La banda di ladri è riuscita a rovistare solamente nelle camere. L’unica cosa che manca è un orologio da polso di marca. «Ripensandoci ho capito che i ladri sono stati avvertiti da un palo che stavo tornando a casa» commenta Gabriella Carraro, «sono venuti giù come un terremoto, mi è preso un colpo. Per fortuna è andata bene».

In via Padova è arrivata una pattuglia dei carabinieri da Noventa Padovana che ha raccolto le prime informazioni sui banditi. Erano giovani e agili, vestiti di nero, parlavano in italiano, alquanto spavaldi e sicuri di sé. Le ricerche in zona non hanno dato esito. È il secondo colpo in meno di una settimana.

Mercoledì scorso i ladri, arrampicandosi lungo la grondaia e forzando una porta finestra del terrazzo, sono riusciti a entrare nell’appartamento al primo piano di un condominio in via Aldo Moro, sempre a Busa. Lo hanno messo a soqquadro per rubare un braccialetto. Le telecamere dei proprietari hanno immortalato i due autori. 

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