Villa Bembo è diventata la Casa della comunità

SAN GIORGIO IN BOSCO. «Quando si apre una scuola, si chiude un carcere. Quando si inaugurano strutture come villa Bembo, è segno di grande democrazia». Con queste parole il governatore veneto, Luca Zaia, ha aperto ieri mattina la cerimonia del taglio del nastro della nuova residenza municipale di Villa Bembo. Un evento epocale per il paese, che si vede restituito un monumento di grande pregio architettonico e storico, oggi sede di alcuni uffici pubblici. «Di questi tempi non è facile tagliare nastri» ha esordito il sindaco Renato Miatello «ma ci siamo riusciti grazie al lavoro di amministratori e dipendenti di ieri e di oggi. L’iter che oggi vede restituita alla comunità quest’opera parte dal 1983, quando è stato acquisito lo stabile. Siamo convinti che villa Bembo sia la Casa della comunità». Almeno 500 le persone presenti all’inaugurazione, con un gran parterre di autorità: il presidente Zaia, il vicepresidente della Provincia Roberto Marcato, il prefetto Ennio Sodano e tanti sindaci. E poi i bambini dei centri estivi, con cui il governatore ha scherzato prima dei discorsi di rito. E la banda, con l’inno di Mameli e il “Piave”. Infine lo scambio dei riconoscimenti: il drago di San Giorgio, realizzato dal maestro orafo Gio Patuzzi e l’originale bandiera della Serenissima.
Paola Pilotto
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