Villa Ferri, contestato il super parcheggio

La convenzione per la gestione dell’area oggi in consiglio comunale. Ma c’è chi non la vuole

Scoppia il caso Villa Ferri, la struttura sportiva di Via Bosco Papadopoli ai confini con Albignasego. A sollevarlo sono i proprietari di una porzione di terreno su cui sorge la struttura, la famiglia Galeazzo. Lo fa nel giorno in cui, in consiglio comunale, arriva l’approvazione di una nuova convenzione tra il Comune di Padova e la proprietà per la gestione dell’area che è gravata da servitù di uso pubblico. Ebbene, secondo tali proprietari, la convenzione in questione non sarebbe stata pienamente rispettata in quanto sarebbero stati fatti interventi non previsti. Piscine, campi di calcetto, club house, centri di riabilitazione, studi di nutrizionisti e dietisti sorti su un terreno privato ma di uso pubblico: la contestazione è ad ampio raggio.

Villa Ferri è una struttura imponente che richiama centinaia di persone al giorno, soprattutto nei tre mesi estivi, quando le piscine sono frequentatissime. Alcuni di questi impianti, sostiene la famiglia Galeazzo, non rispetterebbero però le due convenzioni firmate con il Comune di Padova, la prima nel ’99, la seconda due anni più tardi. Il timore della famiglia Galeazzo è che l’approvazione della convenzione possa “salvare” le modifiche fatte nel tempo. La convenzione prevede anche la costruzione di un parcheggio su un’area di 1600 metri quadri, considerato che nel frattempo la struttura si è decisamente ampliata e l’attuale spazio può ospitare 150 auto. I residenti protestano da anni con l’amministrazione perché si ritrovano automobili parcheggiate ovunque, persino davanti ai propri cancelli privati. «Quando è nata Villa Ferri», spiegano Luciano Galeazzo e sua figlia Alessandra, «c’erano solamente tre soci, che nel frattempo sono diventati sei. All’epoca della convenzione del 2001 era previsto che qualsiasi realizzazione di nuove strutture, oltre a quelle previste dall’accordo, dovesse essere approvata prima dai soci e poi dal consiglio comunale. In tredici anni le attività sono quadruplicate senza che ci fosse mai una discussione tra noi, né in aula consiliare. Noi cerchiamo di sapere da anni con quali autorizzazioni è stata costruita un’altra piscina dove invece doveva sorgere un parco giochi e le altre attività ma ci negano gli accessi agli atti. Con quali autorizzazioni? E con il parere di un tecnico del Comune?» .

Non solo. Secondo i Galeazzo, la convenzione non sarebbe rispettata su altri versanti. «La convenzione prevede alcune attività gratuite che invece vengono fatte pagare», affermano, «Noi non ce l’abbiamo con i nostri soci, ma con il Comune che adesso sta di fatto per approvare una delibera per sanerà tutti questi interventi».

La delibera che dovrebbe essere portata oggi in consiglio comunale, riguarda innanzitutto il parcheggio da 1.600 metri quadri.

Secondo i Galeazzo il parcheggio, di fatto, esisterebbe già. Dal Comune garantiscono che invece quel parcheggio non c’è e che si farà perché i residenti chiedono un intervento contro la sosta selvaggia delle vetture. A Palazzo Moroni confermano inoltre che l’interesse pubblico della struttura non è tutelato come dovrebbe essere e quindi la nuova concessione provvederà, attraverso degli obblighi onerosi per i soci, a ristabilirlo.

Luca Preziusi

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