Violento con la famiglia: allontanato da casa
PADOVA. Ha dovuto lasciare la casa di famiglia. E dovrà tenersi ad almeno 200 metri di distanza dalla moglie, con la quale è in via di separazione, e dai tre figli di 17, 16 e 9 anni, uno dei quali affetto anche da autismo. La misura cautelare (un provvedimento di allontanamento con divieto di avvicinamento) è stata decisa a carico di un 53enne residente in un Comune limitrofo al capoluogo: la firma in calce all’atto è del giudice Maria Luisa Materia. Ma la misura restrittiva è stata sollecitata dal pm Sergio Dini che ha aperto un’inchiesta nei confronti dell’uomo, accusato di maltrattare sia i figli che la consorte non solo con comportamenti aggressivi tali da provocare paura e terrore ai familiari ma anche con botte che hanno causato ferite.
Scuola centro di ascolto
Nell’aprile scorso era stata la figlia, studentessa, a sfogarsi con un’insegnante e anche con la preside del suo istituto. Preside che, con grande attenzione, l’aveva ascoltata, preoccupandosi poi di segnalare subito il caso alla procura padovana. La ragazzina è stata sentita a maggio dai carabinieri confermando il quadro di violenze che da anni subiva in casa sia lei che la mamma con i fratelli.
Inferno domestico
Violenze provate da alcuni documenti sanitari che “certificavano” le lesioni provocate dall’ira del marito e padre, abituato a trattare i rapporti in famiglia con percosse e schiaffi. In caserma è stata convocata la moglie che in tre occasioni – a giugno, luglio e pochi giorni fa – ha dettagliato tutti i comportamenti del coniuge durante gli anni della loro unione a partire in particolare dal 2007.
Comportamenti diventati, nel tempo, sempre più violenti e incontenibili a dimostrazione che, ormai, la situazione è andata fuori da ogni controllo. Peraltro durante l’indagine, i militari dell’Arma hanno scoperto che la donna aveva già presentato due querele per maltrattamenti contro il marito, l’8 luglio e il 7 agosto 2019.
Ma in entrambi i casi, sopraffatta dalla paura, aveva ritirato le denunce sperando in un cambiamento del consorte. Che, al contrario, non è cambiato affatto, anzi la situazione è peggiorata con l’uomo che si è sentito sempre più “padre-padrone”.
Alla fine la signora si è convinta: «Vado avanti per tutelare i miei figli» avrebbe spiegato. E ha avviato anche la pratica di separazione, pur restando a vivere sotto lo stesso tetto del marito, non avendo un lavoro e in attesa delle determinazioni del giudice chiamato a occuparsi della separazione. È stato proprio per questa ragione che una notte di luglio il marito sarebbe entrato nella sua camera all’improvviso, costringendola a subire un rapporto sessuale.
Anche il fratello del 53 enne era stato indagato per lo stesso reato nei confronti di moglie e figli tra il 2007 e il 2019: lo scorso anno ha patteggiato.
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