Viterie Venete messa in liquidazione

Altri 33 lavoratori senza futuro. Cecilia dè Pantz (Filcam Cgil): «Destino triste, avranno solo la disoccupazione»

MONSELICE. Una delle migliori aziende del Nordest nel settore della commercializzazione della minuteria metallica standard ed a disegno, la Viterie Venete , oggi con sede in via Emilia, nella zona industriale di Monselice, ma sino a due anni fa ancora in città, in viale dell'Industria, è stata messa in liquidazione in data 3 ottobre 2012. Finiscono così sulla strada altri 33 lavoratori, tra cui numerose donne, tra cui ci sono tante persone tra i 40 ed i 50 anni. Il bello è che i lavoratori del colosso tedesco, con sede nel Baden Wuttemberg, (65.000 dipendenti in tutto il mondo e 9.7 miliardi di euro nelle vendite del 2011), sono venuti a conoscenza della messa in liquidazione solo dalla Filcalms-Cgil. Le origini delle Viterie Venete risalgono al 1949, quando la famiglia De Stefani apre Sit La Precisa ed al suo interno ci sono anche le Viterie.

L'azienda commerciale diventa autonoma nel 1957 e, con il passare del tempo, passa nelle mani anche di altri imprenditori padovani. Finchè, nel 2005, viene acquisita dal Gruppo Wurth, con sedi anche ad Egna, in provincia di Bolzano ed a Roma-Capena. Tornando alla situazione attuale, il panorama è stato illustrato anche in un documento apposito firmato dalle Rsu. «La cosa strana è che l'azienda, dopo aver gestito negli ultimi tempi due contratti di solidarietà, essendo sotto i 50 dipendenti, non può applicare la cassa integrazione» sottolinea Cecilia dè Pantz, segretaria provinciale della Filcams-Cgil «In base alle normative attuali, il futuro dei lavoratori è tristissimo perchè, nel corso del 2013, potranno usufruire, per otto mesi, del solo sussidio di disoccupazione. Per fortuna, nel tardo pomeriggio, di ieri, è arrivata una telefonata da parte degli amministratori tedeschi, che si sono dimostrati disponibili a venire incontro alle nostre richieste».

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