«Voucher inutili per l’agricoltura»
Coldiretti: «Aziende costrette a ricorrere ad assunzioni temporanee»
CONSELVE. I nuovi voucher non funzionano, almeno per il settore primario: a dirlo è Coldiretti Padova. In occasione della vendemmia e dell’avvio della stagione della raccolta di prodotti ortofrutticoli, infatti, le aziende padovane hanno scelto di reclutare il personale necessario con le assunzioni a tempo determinato. «Purtroppo gli imprenditori agricoli si sono resi rapidamente conto che i nuovi voucher sono praticamente inutilizzabili per la loro attività», afferma Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Padova, «Un vero peccato perché dopo anni perdiamo uno strumento nato per agevolare proprio il mondo della campagna e l’assunzione di lavoratori occasionali, in particolari studenti, pensionati e disoccupati. Un impiego poco responsabile dei voucher da parte di settori economici ben diversi dall’agricoltura ha costretto a una riforma che di fatto ha cancellato questo strumento. Strumento che, se correttamente gestito, aveva i suoi pregi». A decretare il fallimento dei nuovi voucher, spiega Coldiretti, le limitazioni iniziali all’accesso al portale dell’Inps e in particolare la soglia dei 6.666 euro l’anno per utilizzatore, una somma un po’bassa per aziende agricole che in certi periodi necessitano di parecchie persone. A questo va aggiunto l’importo minimo di quattro ore al giorno da riconoscere al lavoratore, senza tenere conto della variabilità del meteo che potrebbe costringere a riduzioni improvvise. Gli imprenditori agricoli sono ricorsi così alle assunzioni a tempo determinato anche per la raccolta di uva, frutta e verdura, che prima poteva essere regolata con i buoni lavoro.
«Ovviamente ciò comporta ulteriori adempimenti e maggiori costi per le aziende», conclude Roncalli, «costrette a subire, oltre alla beffa dei nuovi voucher, anche il danno economico».
Davide Permunian
Argomenti:agricoltura
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