Wc a secco e ciclo-trolley Professione, inventore

Si chiama Gianpaolo Zecchin, padovano, ha quasi 79 anni: il water senza acqua né sostanze chimiche e la bici con il manico da trasporto pubblicati su youtube
Di Alberta Pierobon

Divano, tivù e pantofole lui manco sa cosa siano. A settembre compirà 79 anni, abita da solo a Ponte di Brenta, a 60 anni andò in pensione dopo una vita lavorativa avventurosa: da rappresentante di commercio a imprenditore a ristoratore in Senegal, per dieci anni. E adesso Gianpaolo Zecchin gira come una trottola l’Italia per dare concreto seguito alle sue invenzioni, nel senso di trovare i materiali e le ditte per i prototipi e l’eventuale produzione, per partecipare a fiere e quant’altro.

La prima invenzione, che ha brevettato per l’Italia, che gli frutterà la cittadinanza onoraria di Cessalto e pare anche di Chicago, e che a settembre presenterà al Cersaie di Bologna (ceramica e arredobagno) è il wc a secco. Uno se lo può portare in camper o far montare in casa con grande risparmio di acqua. Certo, bisognerebbe attrezzare i condomini per il nuovo sanitario ecologico «ma è il metodo del futuro», dice Zecchin «che prevede un immediato riciclo delle feci in biogas e della pipì in urea che diventa utilissimo acido urico. Insomma, senza chimica e senza acqua, filiera cortissima e «dagli scarti io ricavo soldi. Bisogna cominciare a risparmiare acqua, ma lo sappiamo che metà dell’acqua potabile che usiamo finisce nel cesso?». Il modello portatile, da camper, che va da 500 a 2 mila e passa euro a seconda dei materiali, funziona che uno si siede e dà modo a vescica e intestino di esprimersi al meglio direttamente dentro un sacchetto biodegradabile: poi, premendo un pulsantino, il sacchetto viene automaticamente sigillato a caldo ed è pronto per l’asporto. «Sono un camperista, ho pensato a questo wc per non sprecare acqua e non usare sostanze chimiche»: visto il problema, trovata la soluzione. Insomma: veni, vidi, feci.

Il modello da casa è un tantino più articolato ma sempre senza acqua e prevede due “stazioni” d’accumulo differenziate da svuotare ogni tot e far portare a nei centri di trasformazione in humus e dintorni. Il wc a secco è su you tube da un mese: ha ricevuto un centinaio di visite e nessuna ordinazione. Per ora.

La seconda invenzione è il ciclo-trolley, la bicicletta che uno si può portar in giro ripiegata, con tanto di involucro e manico allungabile, esattamente come un trolley magari un tantino obeso. Zecchin l’ha pubblicata l’altro ieri su youtube dove, volendo, si può acquistare a 280 euro. «Non l’ho brevettata, è inutile farlo oltre che molto costoso. Poi voglio che tutti possano usufruirne», racconta, «E se uno la copia, pazienza; comunque se la copiano e la mettono in vendita a un prezzo minore, io la venderò a 10 euro di meno, sempre e comunque». «Ho inventato il ciclo-trolley perché volevo per me una bicicletta pieghevole e trasportabile comodamente a mano tirando un manichetto. E ho visto che non esisteva». Dunque non restava che inventarla. Di nuovo: veni, vidi e, questa volta, bici.

Voilà: larga 45 centimetri alta 80 e lunga 75, in ferro pesa 25 chili ma si può anche fare in alluminio, più leggera. Si ripiega come un origami, si può ricoprire con apposita copertura dalle chiusure in velcro, si allunga il manico estraibile, esattamente come quello di un trolley e le ruote, che dopo il disossamento della bici si ritrovano appaiate, girano. È fatta: col big trolley si può salire in tram, vaporetto, aereo, treno o bus, mongolfiera o shuttle, scendere a destinazione, aprirlo e proseguire il viaggio pedalando. Se poi sotto braccio uno si porta anche il wc a secco, chi lo ferma più?

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