Wi-fi quasi inesistente e caldo insopportabile Le aule studio sono 1.0
Gli studenti chiedono all’Università di potenziare il servizio Il sindacato: «Bene solo gli orari di apertura, ma serve di più»

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Alcune sono sovraffollate, altre sotto sfruttate, in alcune c’è un caldo soffocante d’estate, in altre si gela d’inverno. Nelle principali sei aule studio dell’università di Padova (Jappelli, Galilei, Marsala, Tito Livio, Ex Fiat e Pollaio) i problemi non mancano: negli anni l’ateneo ha ampliato gli orari di apertura e anche la copertura durante l’anno, ma la qualità del servizio - segnalano gli studenti - potrebbe migliorare di molto con qualche piccolo accorgimento. Alla Jappelli (184 posti, una delle più grandi) in estate non circola un filo d’aria: non a caso d’inverno alle 8.30 del mattino è già difficile trovare posto, mentre con l’arrivo del grande caldo lentamente si svuota. Dei quasi duecento posti disponibili, nelle ultime settimane, ne venivano occupati una dozzina, venti al massimo. «Non chiediamo per forza l’aria condizionata» lamenta uno studente di Ingegneria «basterebbe qualche ventilatore». Alcuni, dei pochi che vengono, se lo portano da casa. «Il problema» continua lo studente «è che l’aria è ferma e l’umidità altissima, quindi in estate c’è un effetto “stalla”. Le pagine dei libri si incollano alle dita».
Quando si svuota la Jappelli, del resto, si riempie la Galilei (280 posti), che per fortuna ha l’aria condizionata: «la Galilei, però» commenta Riccardo Michielan, rappresentante del Sindacato degli Studenti «segue un orario di apertura più contenuto rispetto alla Jappelli: rimane aperta durante i giorni feriali dalle 8.30 alle 20, e in questo periodo anche di sabato dalle 8.30 alle 14. Di domenica è chiusa. Mentre la Jappelli è aperta fino alle 23 nei feriali e fino alle 22 sabato e domenca. Non avrebbe più senso, visto che è più grande e molto più frequentata, tenere aperta la Galilei e ridurre l’orario della Jappelli?». Il problema della temperatura, poi, non si risolve nemmeno d’inverno: «se d’estate manca l’aria condizionata, d’inverno si gela perché il riscaldamento è insufficiente». E ancora: «il wi-fi, anche nelle più centrali come la Tito Livio o la Marsala, è pressoché inesistente» protesta il Sindacato «perché l’unico utilizzabile è il Padova wi-fi, che ha dei ripetitori del 2003 del tutto inadeguati a garantire l’accesso ad un ampio numero di persone. In più, da regolamento, nelle aule studio sarebbe vietato collegarsi alla presa elettrica per ricaricare il pc». Anche gli orari, nonostante il progressivo ampliamento anche in fascia serale e notturna, a detta degli studenti potrebbero essere migliorati: «il problema» segnala Michielan «è che nel fine settimana sono poche a rimanere aperte, e in periodo d’esami diventano inaccessibili. In luglio e agosto ovviamente l’affluenza è minore, ma va ricordato che quando l’università chiude rimane aperto solo il Pollaio. Quest’anno Sant’Antonio è caduto di martedì: l’ateneo ha fatto ponte, e di conseguenza in quel fine settimana era tutto chiuso. In pieno periodo d’esami. Come Sindacato» conclude «stiamo avviando una campagna per mappare i problemi, accogliendo le segnalazioni di tutti gli studenti».
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