Zaia: «Creare un rating per premiare gli atenei virtuosi»
PADOVA. Anche le università italiane dovrebbero avere un loro «rating» specifico, per premiare gli atenei meritevoli e impedire che i finanziamenti vadano dispersi. E' l'idea del presidente del Veneto, Luca Zaia, il quale in occasione della presenza del ministro Francesco Profumo per l'apertura dell’anno accademico a Padova, sottolinea che sul piano della valutazione «l'università veneta non ha timore di alcun confronto, anzi auspica che si allarghi la forbice tra chi fa bene e chi fa male. Questo significa che chi fa bene deve essere stimolato a far meglio, e questo riguarda gli atenei veneti; chi fa male deve esser stimolato a migliorare, oppure va preso atto che troppi finanziamenti vanno in una direzione sbagliata».
«Viviamo con sofferenza - sottolinea il governatore leghista - la frustrazione di sapere che la nostra università ha tutti i fondamentali positivi, ma è costretta in una struttura normativa, e reale, come avesse un rating pesantemente negativo. Mettendo al centro della questione un rating specifico per le università se ne dovrebbe ricavare una logica diversa per il finanziamento agli atenei».
Il governatore leghista sostiene anche la necessità di atenei autonomi in una logica federalista, ed un rigoroso codice etico per dare alle norme anti-parentopoli nelle cattedre. «I problemi dell'università italiana - dice Zaia - sono quelli storici che tutti conosciamo. Ma tutti mi sembrano risolvibili, dando al sistema universitario autonomia in una logica federalista. Al centro di ogni soluzione possibile c'è il tema dei giovani: ricordo che in Veneto uno su quattro è disoccupato, e uno su tre è precario. Occorre costituire un polo del sapere che dia spazio ai giovani meritevoli, crei le condizioni per nuovi ricercatori, e dia impulso a tutte le norme anti-parentopoli».
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