«Zed ha subìto boicottaggi e ritorsioni» Multa da 10 milioni di euro a TicketOne

PADOVA
Davide batte Golia. E la fionda non è altro che un provvedimento dell’Agcm, cioè l’autorità antitrust, che multa per 10,8 milioni TicketOne, un colosso dello spettacolo dal vivo controllato da CTS Eventim Ag & Co, holding multinazionale che nel 2019 ha fatturato a livello mondiale circa 1,5 miliardi di euro. Un gigante che voleva sostanzialmente “cancellare” la padovana Zed, azienda leader nell’organizzazione di concerti a Nordest, rea di aver aperto il mercato italiano al concorrente TicketMaster del gruppo LiveNation. Secondo l’antitrust nei confronti di Zed è stato messo in atto «un vero e proprio embargo» con azioni di boicottaggio e ritorsioni. Tanto da configurarsi l’«abuso di posizione dominante» e anche un’inchiesta aperta dalla Procura di Padova alcuni mesi fa.
Ed ecco anche spiegato il motivo per cui, prima che il Covid facesse calare il sipario su ogni tipo di evento, la scena musicale veneta si era fortemente impoverita.
«È una giornata storica. Questo provvedimento conferma la veridicità di tutto quanto avevamo lamentato: pressioni e boicottaggi inclusi. È un caposaldo per tutto il settore perché va nella direzione di una generale apertura del mercato, superando logiche e consuetudini consolidate che non facevano bene alla libera iniziativa», è il commento di Valeria Arzenton socia di Zed assieme a Diego Zabeo e Daniele Cristofoli. Colei che più si è esposta in questa vicenda, arrivando fino alla trasmissione televisiva “Striscia la notizia” e subendo una serie di atteggiamenti discriminatori anche in quanto donna.
In pratica nei due anni prima della pandemia Zed ha subito comportamenti ritorsivi come la minaccia e poi la cancellazione di eventi, l’apertura delle prevendite in anticipo rispetto al raggiungimento di un accordo economico e il mancato saldo di una serie di somme dovute.
Dall’altra parte TicketOne ha respinto ogni addebito con una nota: «Nessun abuso di posizione dominante: l’Autorità ha preso una decisione manifestamente inappropriata, basata su una definizione del mercato rilevante errata e in violazione di norme imprescindibili in materia. Ticketone si appellerà al tribunale amministrativo competente ed è fiduciosa, anche alla luce della precedente giurisprudenza sulle decisioni dell’Agcm, che anche questo provvedimento sarà revocato dal Tar», sottolinea la società guidata dal ceo Stefano Lionetti. Nel 2018 infatti il Tar ha annullato un’analoga multa ricevuta da TicketOne per il fenomeno del secondary ticketing, vale a dire il bagarinaggio dei biglietti online.
La decisione dell’antitrust resa nota ieri (dopo un lungo procedimento avviato nel settembre 2018) ha però sancito che TicketOne ha violato l’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Secondo l’autorità TicketOne ha attuato «una complessa strategia abusiva di carattere escludente che ha precluso agli operatori di ticketing concorrenti la possibilità di vendere, con qualsiasi modalità e tramite qualsiasi canale, una quota particolarmente elevata di biglietti per eventi live di musica leggera».
Una strategia che si è concretizzata con le acquisizioni delle società di promoter Di and Gi srl, Friends & Partners spa, Vertigo srl e Vivo Concerti srl, riconducibili a Ferdinando Salzano, il re dei concerti in Italia e “nume tutelare” di decine e decine di artisti e cantanti. Tutte società che sono state chiamate a rispondere in solido della maxi-multa da 10.868.472 euro. Una sanzione che in realtà era stata fissata a oltre 36 milioni ma grazie alle attenuanti e alla crisi del settore dovuta al Covid è stata ridotta del 70%.
Non solo nei confronti di Zed, un mercato così asfittico ha prodotto dei danni anche nei confronti di tutti gli appassionati di concerti e musica dal vivo. L’antitrust infatti ha rilevato che «l’impresa dominante ha potuto praticare commissioni di vendita dei biglietti per eventi live di musica leggera superiori a quelli dei concorrenti, limitando inoltre le possibilità di scelta e di acquisto dei consumatori tra i diversi operatori di ticketing». Un esempio su tutti: l’opzione di stampa del biglietto a casa è gratuita per alcuni operatori mentre su TicketOne ha un costo (di solito 3,5 euro). Anche per questo l’authority ha imposto alla società dominante di concedere ai concorrenti di poter vendere con altri canali almeno il 20% del totale dei biglietti di ogni evento. Un segnale per un nuovo mercato quando sarà ora di tornare a saltare, ballare e cantare sotto un palco. —
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