Festa del papà, le zeppole conquistano le pasticcerie padovane

Originari del Sud, i dolci per San Giuseppe si sono impadronite delle vetrine in città. La presidente di Appe: «Tradizione importata, ma sempre Made in Italy»

Felice Paduano
Zeppole di San Giuseppe
Zeppole di San Giuseppe

Si avvicina la festa del papà, prevista per mercoledì 19 marzo, giorno in cui si festeggia San Giuseppe. Mai come quest’anno, anche le pasticcerie padovane, sebbene la zeppola sia un prodotto originario del sud, hanno già messo in vetrina una serie di varianti del saporitissimo dolce che piace sempre di più anche ai padovani.

Una delle vetrine in cui le zeppole sono esposte in primo piano è quella del Bar Cavour. Sono le “super-zeppole”, preparate dal maestro di caratura internazionale, Luigi Biasetto: “le chocolatier” che si è diplomato a Bruxelles e ha vinto, ormai, premi in tutte le salse. Sono in vendita a 7,5 euro l’una (al sud costano massimo 3 euro) ma, a quanto sostiene il titolare del Cavour Arman Tiouri, sono veramente eccezionali e sono preparate in numerose varianti: dal pistacchio di Bronte al cioccolato del Perù, al mascarpone ed al savoiardo di caffè espresso, con la mousse di nocciola Piemonte e caramello ed anche con la mousse allo zabaione e crema Chantilly al caffè.

Le zeppole padovane non sono firmate solo da Biasetto, ma anche da tanti altri pasticcieri della città, tra cui da Gianni Zaghetto di Racca/ Pedrocchi, Luca Scandaletti, Graziati e anche da Antico Forno, a cui fanno riferimento le pasticcerie di Giuseppe Bonaccorso, siciliano di Catania che è stato il primo ad introdurle in città.

«L’anno scorso ne ho prodotte e vendute 3.000» osserva il titolare di sette bar con la stessa produzione «quest’anno prevedo di produrne sino alla settimana prossima e, probabilmente, sino alla fine del mese, anche 3.500-4.000 «io ho sempre definito la zeppola, nelle due varianti di base fritta o al forno, il dolce più saporito nato nell’Ottocento nel Regno delle Due Sicilie. Non è un caso che le origini vengono contese tra Palermo e Napoli. Il primo anno che le ho messe in vetrina le compravano solo poche persone. Adesso le acquistano in tanti. Anche perché, da quando i padovani vanno in vacanza più spesso nelle regioni del sud e le degustano sul posto, sono diventati, ormai, dolci conosciuti e apprezzati anche per il loro apporto nutrizionale».

Il successo che stanno avendo a Padova anche le zeppole è commentato positivamente anche dalla presidente dell’Appe, Federica Luni, anche lei pasticciera con esercizio in via Forcellini, dove le sue zeppole saranno prodotte e vendute minimo sino alla fine della settimana prossima: «Si tratta di un dolce nato per festeggiare San Giuseppe e, naturalmente, quando si tratta di festeggiare, tutto il mondo è paese» spiega la Luni «per me la zeppola è quella coccola adatta per tutti i papà. Un dolce abbraccio semplice, ma raffinato, non grande come una torta e dalla consistenza cremosa. È vero che è una tradizione di pasticceria importata, ma è anche vero, dal successo che sta ottenendo tra i consumatori padovani, che la zeppola piace veramente a tutti. Non ci dobbiamo assolutamente dividere tra nord e sud anche su queste cose. Anche perché è pur sempre Made in Italy».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova