Zona stazione, Padova si gioca il rilancio con cinque alberghi
Tra via Sarpi, ex Monaco, ex Ifip, Ferrovie e l’idea di un ostello, il business della ricettività ha messo gli occhi sulla zona

MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - TRAFFICO IN STAZIONE
PADOVA. La rinascita della stazione passa attraverso l’ospitalità alberghiera, esattamente come è accaduto a Mestre. In attesa del progetto del nuovo terminal “passante” ideato da Rfi, attorno all’area della stazione si muovono forti interessi immobiliari, spinti dalla necessità di nuovi posti letto a servizio di un turismo sempre più in crescita e sempre più diffuso. Per questo la stazione di Padova, vicina a Venezia e a Verona, vale quanto quella della terraferma veneziana, con il “plus” di una città che presto vanterà il riconoscimento Unesco di patrimonio dell’umanità per l’Urbs Picta.

MALFITANO -PADOVA - AGENZIA BIANCHI - PRESENTAZIONE LISTA GIORDANI. ANTONIO BRESSA
Ci sono ben cinque progetti alberghieri che interessano l’area della stazione: alcuni in fase di progettazione, altri semplici interessamenti. Ma potrebbero cambiare volto all’intera area: «Con l’assessore stiamo lavorando per intessere relazioni e costruire una Padova più attrattiva – ragiona il sindaco Sergio Giordani – Il tema di una ricettività di qualità è centrale. Ci spenderemo sempre di più su questo».
Nove piani in via Sarpi
Il progetto più avanzato è stato depositato a inizio settembre negli uffici dell’edilizia privata di Palazzo Moroni. In via Sarpi 38, al posto della vecchia tipografia, sorgerà un albergo di nove piani a fianco dell’esistente hotel Cason (tre stelle aperto nel 1970), con 96 camere e 60 posti-auto. Il progetto è firmato dal noto architetto Giulio Muratori per conto della società Sarpi Immobiliare.
Ex Ifip e Ferrovie
Una struttura alberghiera è prevista anche nel piano urbanistico dell’ex Ifip, cioè l’area abbandonata dietro la chiesa della Pace. Nei mesi scorsi si era fatto avanti il gruppo inglese “Stonehill” con l’intenzione di realizzare uno studentato, ma la trattativa pare sfumata. E i proprietari dell’area (la Vanzo Immobiliare, l’Immobiliare Valli, la Mcs e Emicerchio) avrebbero intenzione di provare ad avviare solo lo stralcio alberghiero del progetto, così come è stato fatto qualche anno fa con la cubatura commerciale, dove è sorto l’edificio dell’IperCoop.
Non solo, anche il gruppo Ferrovie starebbe valutando la realizzazione di un albergo nell’area dietro l’ex edificio pacchi. Si tratta di una superficie di 48 mila metri quadri con una potenzialità di 80 mila metri cubi tra commerciale, direzionale e residenziale, ma soprattutto con 10 mila metri cubi destinati a strutture turistico-ricettive. Un investimento per cui potrebbe arrivare un fondo esterno o potrebbe pensarci direttamente Ferrovie attraverso una delle sue società, come “Sistemi urbani”.
Monaco e ostello
Un interessamento, con tanto di richiesta di informazioni in Comune, ci sarebbe anche per l’ex hotel Monaco, chiuso ormai da 8 anni. La proprietà, cioè le sorelle Vescovi, ha chiesto un ampliamento delle volumetrie. L’albergo a tre stelle, costruito alla fine degli anni ’60 proprio sul boulevard a fianco della rampa del cavalcavia Borgomagno, aveva 70 camere.
Infine si parla anche di un progetto per un ostello in stile internazionale che potrebbe sorgere tra piazza Mazzini e via Giotto. Un’area non così lontana dalla stazione e comunque comoda al centro storico. Negli ostelli di ultima generazione, infatti, si offre un’ospitalità low cost, con servizi essenziali ma con un design comunque moderno e accattivante. —
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