Zone 30, si va verso l’estensione: «Prima davanti alle scuole»

In consiglio comunale l’approvazione del Piano urbano della mobilità sostenibile. L’assessore Ragona: «Importante ridurre la velocità»

Una delle zone 30 esistenti a Padova
Una delle zone 30 esistenti a Padova

Padova sempre più verso una mobilità sostenibile. In particolare l’amministrazione sta studiando una serie di nuove Zone 30 (con il limite di velocità fissato a 30 chilometri all’ora) nei quartieri e davanti agli edifici scolastici. Un nuovo impulso a questa decisione lo darà lunedì 10 marzo l’approvazione in consiglio comunale del Pums, il Piano Urbano di Mobilità sostenibile. 



La storia del Piano della mobilità

L'avvio dei lavori per la sua redazione risale al 2017. Nel 2020 Padova e i comuni aderenti alla Co.Me.Pa lo hanno adottato e si è dato il via all’ultima fase necessaria per l’approvazione, di competenza regionale. L’emergenza Covid ha rallentato e sospeso per un periodo l’iter verso l’approvazione, ma una volta ripreso ha portato tutti gli enti competenti a esprimersi in maniera positiva fino ad arrivare all’ultimo formale passaggio: il voto del consiglio comunale, previsto appunto per lunedì 10 marzo.

Il commento di Ragona

Il commento dell'assessore alla mobilità Andrea Ragona: «L’approvazione del Pums non comporta grandi differenze per quel che riguarda i grandi aspetti della mobilità sostenibile. Per i progetti come il tram ad esempio, e per poter richiedere finanziamenti ministeriali, è necessario infatti solo il passaggio di adozione del Piano, che noi abbiamo fatto nel 2020. Non ci sono modifiche neanche nei contenuti perché parliamo di un Piano approvato da tutti i comuni contermini con un iter complesso che in caso di cambiamenti sostanziali avremmo dovuto ripetere. L’approvazione formale ci permette però di insistere su alcuni temi per noi di grande importanza, come la sicurezza stradale, ovvero l’estensione delle zone 30 e l'istituzione delle zone scolastiche».

Dove saranno le nuove zone 30

«Il ministro Salvini recentemente ha emesso una direttiva con obiettivo di rallentare l'attuazione di questi strumenti, l’approvazione formale del Pums ci permette di agire con più determinazione ed è il nostro obiettivo.Vogliamo partire dalle strade attorno alle scuole dove, stiamo già investendo molto, così come su tutte le aree in prossimità di parchi, luoghi di culto, insomma dove si trovano molti pedoni e biciclette, ovvero utenti deboli della strada. 
Abbiamo già una decina di scuole davanti alle quali sono state istituite strade scolastiche e l’obiettivo è estenderle a tutte, tenendo conto delle singole esigenze e particolarità. Sull'esempio di molte città europee vogliamo estendere anche il limite ai 30 all’ora in molte strade verso una vera e propria Città 30, ovvero una città che, attraverso infrastrutture, comunicazione e istituzione di limiti di velocità, mette davanti a tutto la sicurezza delle persone.

 La velocità causa di incidenti

 «Voglio ricordare che la riduzione della velocità di circolazione non solo diminuisce il numero degli incidenti, ma la loro gravità. Basti pensare che in Italia il 73% degli incidenti avviene su strade urbane, così come il 44% delle vittime stradali sono in ambito urbano. 
Il 55% dei morti nelle città è dovuto a sole 3 cause: eccesso di velocità, mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti e guida distratta, tutti elementi che possono essere attenuati con l’introduzione di sistemi di moderazione. Da lunedì proseguiremo con ancor più convinzione e soprattutto con tutti gli strumenti necessari su una strada che abbiamo già tracciato, continuando il lavoro di condivisione con i cittadini e le consulte di quartiere per determinare le priorità su cui intervenire».

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