Zone rosse, esulta l’opposizione. La sinistra: «Deriva pericolosa»

Nei prossimi giorni saranno definite le aree interessate all’interno della città. Mosco (Lega): «Intervento necessario per la sicurezza»

Edoardo Fioretto e Luca Preziusi
PADOVA - OPERAZIONE sicurezza POLIZIA IN STAZIONE, blitz interforze, i controlli, controllo, agenti, poliziotti
PADOVA - OPERAZIONE sicurezza POLIZIA IN STAZIONE, blitz interforze, i controlli, controllo, agenti, poliziotti

 

Decisive le prossime ore per individuare le zone rosse in città, secondo quanto emerso dall’incontro in Prefettura in materia di ordine pubblico.

I parametri per la loro scelta sono contenuti nella direttiva ministeriale che fa riferimento a «tutte le aree maggiormente esposte al rischio di proliferazione di forme di illegalità diffusa o di criminalità», oppure i «contesti urbani ritenuti sensibili» con primaria attenzione alle «infrastrutture ferroviarie e i quartieri limitrofi».

Il questore Marco Odorisio e i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, i colonnelli Michele Cucuglielli e Alberto Franceschin, hanno ora il compito di stabilire le zone da segnalare al prefetto in occasione di uno dei prossimi Cosp.

Seguendo l’esperienza di Bologna e Milano, è possibile che entreranno nelle zone rosse l’area della stazione e le zone attigue, tra cui via Tommaseo, via Valeri e via Ugo Foscolo. Gli elementi che verranno presi in considerazione per scegliere le zone riguarderanno presumibilmente i luoghi dello spaccio, delle risse, degli assembramenti che rischiano di sfociare in azioni violente .

Il plauso del centrodestra

L’accelerazione del prefetto Giuseppe Forlenza sulle zone rosse ha destabilizzato gli equilibri a Palazzo Moroni. Il sindaco Sergio Giordani si è detto disponibile a collaborare nell’ambito dei consueti Cosp (comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica) che si tengono regolarmente.

A rivendicare la matrice governativa del provvedimento è però soprattutto il centrodestra: «Questa nuova disposizione dimostra attenzione e responsabilità nei confronti delle esigenze di sicurezza dei cittadini – commenta la capogruppo della Lega Eleonora Mosco – Negli ultimi mesi l’insicurezza vissuta dai padovani, alimentata da episodi criminosi sempre più frequenti, ha reso necessario un intervento deciso».

«Per fortuna che altre istituzioni e le forze dell’ordine continuano a fare il loro lavoro per garantire le condizioni minime di pacifica convivenza – aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia Matteo Cavatton – E non è scontato in una città dove, per quasi otto anni, chi governa ha sempre minimizzato i campanelli d’allarme. Le zone rosse sono uno strumento per affrontare efficacemente il fenomeno».

Molto vicino alle posizioni del centrodestra anche Luigi Tarzia, ex capogruppo della lista civica Giordani e ora nel gruppo misto, ma ormai quasi sempre sulle posizioni dell’opposizione quando si tratta di sicurezza: «Sono nettamente favorevole alle zone rosse – commenta – Rappresentano un segnale di legalità. Sono una naturale evoluzione dei ragionamenti che fece l’allora ministro Minniti nel 2017, quando definì il concetto di sicurezza come bene pubblico, strettamente legato alla vivibilità e al decoro delle città. Potrebbero essere estese anche ad altre aree urbane, come quelle della movida».

Restando nel campo centrista anche il senatore Udc Antonio De Poli, che ieri ha difeso la scelta: «In questo modo si danno maggiori strumenti alle forze dell’ordine per intervenire prontamente in aree che da tempo sono sensibili».

Perplesso il centrosinistra 

In attesa di capire, esattamente, come (e se) sarà applicato il provvedimento, nella maggioranza non è però solo il sindaco ad avere dei dubbi: «Prendo atto del fatto che il prefetto Forlenza sta valutando la possibilità di istituire le cosiddette zone rosse anche nella nostra città – commenta l’assessore alla sicurezza Diego Bonavina – Detto questo faremo le nostre considerazioni in proposito nel corso dell’apposita riunione del Cosp».

Ma nel centrosinistra c’è anche chi respinge fin da subito l’ipotesi: «Le zone rosse mi ricordano i divieti del Covid. Mi stupisce che questo provvedimento riguardi solo città amministrate dal centrosinistra, come se fosse una decisione politica e non tecnica – evidenzia la consigliera di Coalizione civica Chiara Gallani – Credo che rischi di passare il messaggio sbagliato, ovvero di una Padova insicura che necessita di una militarizzazione. Alimentare il tema della sicurezza e dare al centrodestra l’opportunità di strumentalizzarlo lo trovo molto pericoloso».

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