A 8 anni inventa la parola “petaloso”

Matteo si rivolge alla Crusca, che risponde e spiega. La rete impazzisce
Il bambino Matteo Trovò, 8 anni, alunno delle classe terza delle scuole elementari 'Marchesi di Copparo' inventore del neologismo 'petaloso', con la maestra Margherita Aurora in una foto diffusa dalla 'Nuova Ferrara', 24 Febbraio 2016. ANSA/ ROSSETTI
Il bambino Matteo Trovò, 8 anni, alunno delle classe terza delle scuole elementari 'Marchesi di Copparo' inventore del neologismo 'petaloso', con la maestra Margherita Aurora in una foto diffusa dalla 'Nuova Ferrara', 24 Febbraio 2016. ANSA/ ROSSETTI

FERRARA. Com’è un fiore? “Petaloso” ha scritto sul quaderno dei compiti il piccolo Matteo Trovò, 8 anni, alunno di terza elementare della scuola Marchesi a Copparo, paesino in provincia di Ferrara.

E poiché il neologismo (ufficialmente) non esiste, con l’aiuto della maestra Margherita Aurora si è rivolto all’Accademia della Crusca per sostenere la sua causa. «La parola, benchè inesistente, mi è piaciuta, così ho suggerito di inviarla all’Accademia della Crusca per una valutazione. Hanno risposto con una lettera molto carina, a misura di bambino anche se precisa ed esauriente. E questa per me vale come mille lezioni di italiano» racconta l’insegnante, che assieme al piccolo “linguista” è diventata una vera star «io sono della scuola di Gianni Rodari per cui anche da un errore può nascere una splendida novità. Dagli errori s’impara, senza errori non s’impara niente. Grazie al mio piccolo inventore Matteo».

Dal canto suo il popolo dei social si impadronisce dalla storia trasformandola nel trend topic del momento, inondando la rete di fiori dai petali colorati, veri e costruiti ad arte, mentre Matteo incassa gli elogi di politici, intellettuali e gente comune. E come spesso succede per le piccole cose, la sua storia diventa virale e centinaia di persone condividono l’hastag #petaloso per dare una mano al bimbo di 8 anni e vedere il suo neologismo campeggiare nel vocabolario tra “petaloideo” e “petardo”.

Sul fronte delle istituzioni fioccano i complimenti: si comincia con il premier Matteo Renzi («grazie al piccolo Matteo, grazie Accademia Crusca una storia bella, una parola nuova»), per proseguire con il ministro per l’Istruzione Stefania Giannini («bravo Matteo. La lingua è creatività e luogo di libertà») fino ad arrivare all’astronauta Luca Parmitano («con le sue sette finestre aperte, anche la cupola sembra un fiore petaloso»).

Ma non finisce qui: sono molte le proposte innovative che ruotano attorno all’idea di questo alunno, come quella dell’enciclopedia Treccani che suggerisce la rivisitazione “petalosa” di “A Silvia” di Giacomo Leopardi e invita tutti ad estendere gli “esperimenti”: «Noi abbiamo provato con Leopardi, provate anche voi a rivisitare poesie, canzoni o altro con la parola #petaloso» dicono.

Oggi il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani sarà alla scuola Marchesi per incontrare studente e maestra.

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