A Venezia il concerto del violoncello di ghiaccio

Dopo il debutto a Trento, Sollima sarà domani a San Giorgio con lo straordinario strumento

Il suono è caldo e cristallino, eppure proviene da un violoncello di ghiaccio. Lo strumento, realizzato nelle settimane scorse tra le nevi eterne della Presanella a quasi 3000 metri di quota sopra il Tonale, dallo scultore e liutaio americano Tim Linhart, ha trovato voce l’altra sera al Muse Museo della scienza di Trento (in due concerti, vista la grande affluenza di pubblico) dal grande violoncellista Giovanni Sollima: il musicista siciliano ha eseguito in prima mondiale il brano per violoncello di ghiaccio e orchestra “The N-Ice Cello Concert”, ideale colonna sonora di un progetto che riflette sul tema dell’acqua e della sua importanza per l’umanità, ideato dal musicista e manager musicale Corrado Bungaro, che già nel 2007 aveva invitato Sollima a esibirsi in un teatro igloo a 3200 metri, sul ghiacciaio della Val Senales. «Già in quella occasione» ha detto Sollima «mi sono reso conto che il ghiaccio è un materiale vivo, ottimo conduttore del suono, e che con gli accorgimenti di Tim Linhart anche uno strumento di questo materiale poteva dare buoni risultati». Il ponte e le chiavi sono naturalmente di metallo.

Lo scultore americano costruisce strumenti di ghiaccio (archi, chitarre, percussioni, vibrafono, flauti e un organo) da 35 anni, e organizza ogni anno il Festival Ice Music in varie parti del mondo, con esecuzioni in Ice Concert Hall dove tutto, compreso il palcoscenico e le poltrone per il pubblico, è realizzato di ghiaccio. A lui si deve anche la costruzione (in Lapponia) di una cattedrale di ghiaccio di dimensioni reali, che ha ospitato circa 500 spettatori.

I concerti di Giovanni Sollima a Trento si sono tenuti nella lobby del Muse, che per l’occasione ha chiuso i termosifoni abbassando la temperatura a 15 gradi; il musicista ha suonato dentro una bolla trasparente in cui la temperatura era di 8 gradi sotto zero. Assicura di non aver sentito il freddo: «Quando sono assorto nella musica penso solo a quello, altre sensazioni non ne avverto». Il musicista non è nuovo a concerti in luoghi estremi, compreso il deserto del Sahara, in qualche caso in collaborazione anche con Mario Brunello.

Visto il tema dell’iniziativa, l’acqua, la successiva data del concerto non poteva che essere Venezia: nella Basilica di San Giorgio Maggiore domani alle 18 si terrà un concerto in stile flash mob, con l’organizzazione della Benedicti Claustra onlus e di Asolo Musica; quindi il tour, durante il quale il delicatissimo strumento viaggerà in un camion con una cella frigorifero, toccherà Roma (Terme di Diocleziano e Galleria d’arte moderna) e si chiuderà a Palermo, capitale italiana della cultura 2018, dove dopo i concerti del 9 e 10 febbraio al Politeama il violoncello sarà messo su una barca di pescatori, portato al largo e consegnato alle acque del Mediterraneo.

Sergio Frigo



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