Addio a Pirsig e all’arte Zen di manutenzione della motocicletta

“On the Road” ma su due ruote. È morto nella sua casa di South Berwick nel Maine Robert M. Pirsig (nella foto), autore del bestseller di metà anni Settanta “Zen e l’Arte della Manutenzione della Motocicletta”. Guru della controcultura per caso, originario del Minnesota, Pirsig aveva datempo problemi di salute. Sottotitolato “Un’indagine sui valori” “Zen” fu seguito 17 anni dopo da “Lila, un’indagine sulla Morale”: i suoi unici libri. Andato in stampa nel 1974 dopo esser stato respinto da 121 case editrici (un record da Guinness), Zen fu definito all’epoca «l’opera di un genio» e valse al suo autore il prestigioso Premio Guggenheim. C’era molto di autobiografico nell’epico viaggio in motocicletta di un uomo e suo figlio attraverso gli Stati Uniti. Pirsig lo aveva fatto con il figlio Chris, morto tragicamente in una rapina cinque anni dopo la pubblicazione del libro, attraversando dal Minnesota alla California praterie e deserti, grandi fiumi e acquitrini, nel tentativo di risolvere il conflitto tra valori “classici” che creano macchine come la motocicletta e valori “romantici” come la bellezza della vita a contatto con la natura. Al figlio “Zen” non era piaciuto: «Non c’è niente di vero», ma per decenni la cavalcata filosofica piena di massime di vita è rimasta saldamente ancorata alle classifiche dei bestseller con milioni di copie vendute e decine di traduzioni grazie a frasi iconiche. Un ruolo importante nella narrazione ha il riferimento a episodi dolorosi nella vita dello scrittore, in particolare il ricovero in un ospedale psichiatrico negli anni ’60 e la cura con l’elettroshock. Pirsig era stato un bambino prodigio, con quoziente di intelligenza di 170 a nove anni.
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