“alice attraverso lo specchio”

Ad “Alice nel paese delle Meraviglie” che Lewis Carroll (nella vita civile Charles Dogson, fotografo dal voyeurismo, pare, pedofilo) pubblicò nel 1865, seguì “Attraverso lo specchio e quel che Alice...

Ad “Alice nel paese delle Meraviglie” che Lewis Carroll (nella vita civile Charles Dogson, fotografo dal voyeurismo, pare, pedofilo) pubblicò nel 1865, seguì “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”, meno noto, ma ancor più psicanalitico del classico. Dopo le riduzioni disneyane, nel 2010 Tim Burton aveva trasportato sullo schermo una versione dark di “Alice in Wonderland”. Oggi invece affida la regia del sequel “Alice attraverso lo specchio” a James Bobin (che aveva diretto i due “Muppet”), trattenendo per sé il ruolo del produttore, ma anche dell’ispiratore, che nella follia di certe immagini lo richiama, restando al di sotto del livello onirico suo e di Carroll. La storia è complessa: Alice (Mia Wasikowska) ha trascorso gli ultimi anni seguendo le impronte paterne e navigando. Al suo rientro a Londra, si ritrova ad attraversare uno specchio magico che la riporta nel Sottomondo dove incontra i suoi amici: Bianconiglio, Brucaliffo, Stregatto e il Cappellaio Matto (Johnny Depp), un po’ depresso. Il Cappellaio ha perso la sua “moltezza”, così Mirana (Anne Hathaway) manda Alice alla ricerca della Cronosfera, che regola il trascorrere del tempo. Alice dovrà tornare indietro nel tempo, incontrando amici e nemici, per salvare il Cappellaio. Finale troppo buonista e un po’ banale.

Michele Gottardi

Durata: 108’ - Voto: ** ½

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