Andrea, papà Franco e l’autismo La loro storia diventa un docufilm Rai

Andrà in onda i primi di ottobre sulle reti Rai il documentario sul viaggio on the road in Marocco dei castellani Franco e Andrea Antonello, papà e figlio che dal 2015 con la fondazione I Bambini delle Fate, ora impresa sociale con la forma di spa, aiutano i ragazzi con autismo come Andrea. Il docufilm in cui i due sono stati seguiti da una troupe nelle loro avventure in moto, con la regia di Nicolò Pagani, è stato voluto da Indiana distribution, la casa di produzione del film “Tutto il mio folle amore”, che racconta attraverso un cast d’eccezione il rapporto problematico, ma anche pieno d’amore e fuori dagli schemi tra padre e figlio.
al cinema
Il film, con la regia di Gabriele Salvatores, tratto dal bestseller di Fulvio Ervas “Se ti abbraccio non aver paura”, attraverso i volti dell’artista emergente Giulio Pranno (Andrea) e di celebri attori come Claudo Santamaria (Franco), Valeria Golino (mamma di Andrea), uscirà nelle sale cinematografiche il 24 ottobre. Mentre il documentario fotografa il viaggio in Marocco dei due protagonisti, seguiti su Facebook da oltre 676 mila persone, il film, ambientato tra Trieste e la Croazia, racconta una storia diversa, in cui Andrea si chiama Vincent e il papà, Willy, non fa l’imprenditore, come Franco, ma il cantante. Sarà interessante entrare nelle due storie, prima dal piccolo schermo, sul divano di casa, poi al cinema.
l’impresa sociale
Per la prima volta, Franco e Andrea hanno deciso di organizzare un evento, giovedì 18 luglio, dalle 20 alla Baita al Lago, per festeggiare insieme i risultati di un’impresa, quella dei Bambini delle Fate, che oggi aiuta oltre 1300 famiglie. «Nei primi anni 2000, quando ad Andrea fu diagnosticato l’autismo, decisi di dedicare la mattina al lavoro in azienda e tutti i pomeriggi ad Andrea», racconta Franco, «Passavamo il nostro tempo libero alla Baita al Lago, anche fuori stagione». Andrea continuava a tirare sassi sul lago, senza mai fermarsi. Franco accendeva una sigaretta, fumava, pensava a come far crescere bene suo figlio, poi gli scendevano le lacrime. Ma invece di piangersi addosso, continuava a cercare una via d’uscita. «Ero alla Baita al Lago quando mi venne l’idea di creare un progetto per aiutare Andrea e tutti i bambini e ragazzi come lui», dice Franco. Che oggi sorride. Perché i Bambini delle Fate, realtà nata nel 2005, oggi gode del sostegno di quasi mille aziende e 4 mila privati che sostengono progetti d'inclusione, con versamenti costanti, «perché non accettiamo donazioni spot».
la birra solidale
E sono tante anche le imprese che lanciano operazioni commerciali: l’ultima è quella del Birrificio Cittavecchia di Trieste. È nata “Andre”, la prima birra dedicata all’inclusione sociale, intitolata ad “Andre”, come Franco chiama Andrea. Gli utili della birra, distribuita in tutt’Italia, saranno devoluti ai Bambini delle Fate, per finanziare i progetti della Banca del Tempo Sociale, coinvolgendo i ragazzi del liceo in esperienze educative nel sociale, per regalare amici ai ragazzi autistici, quasi sempre soli. Per brindare in compagnia a questo circolo virtuoso Franco e Andrea, insieme ai titolari del locale Matteo e Marco Brugnaro, invitano tutti giovedì prossimo dalle 20 alla Baita al Lago. Una festa in cui offriranno il buffet, a ritmo di musica, mentre la birra si paga, per una buona causa. —
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