Cascate di Molina, quando la forza dell’acqua disegna la natura

Viaggia il Veneto: dal più semplice al più avvincente, tre percorsi in una riserva naturalistica del Veronese che regala emozioni 
11548908 - waterfall tumbling (molina/fumane/verona/italy)
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VERONA. Pareti verticali di roccia nuda, fondovalle che si restringono, caverne buie tappezzate di muschi o di antiche incisioni rupestri, nicchie, piccoli canyon e una vegetazione esuberante. L’acqua che scorre, placida o impetuosa, da millenni ha modellato la valle di Fumane. Ed è anche la protagonista dell’incessante spettacolo naturale offerto dal Parco delle Cascate, riserva naturalistica di oltre 80 mila metri poco lontano dall’incantevole borgo di Molina.

Sorgenti perenni



È acqua che nasce da sorgenti perenni che danno vita a tanti piccoli torrenti (detti progni) e disegnano la raccolta e silenziosa Valle dei Progni, ricca di prati e boschi ma anche di solchi e dislivelli che generano un susseguirsi di cascate, cascatelle e laghetti. Conosciuta in precedenza solo dai contadini della zona, intorno agli anni Settanta la Valle dei Progni fu valorizzata da Giuseppe Perin, naturalista e instancabile divulgatore, membro laico della comunità di Don Calabria, meglio noto come “Fratel Perin”.

Durante le sue ricerche archeologiche, lo studioso fu colpito sia dalla bellezza sia dalla scarsa accessibilità di alcune magnifiche aree, e coinvolse la comunità locale nella creazione del Parco delle Cascate, inaugurato nel 1973 e ancora oggi gestito dagli abitanti di Molina, che così non solo preservano il sito, ma ne curano l’organizzazione necessaria ad accogliere decine di migliaia di visitatori ogni anno.

Il parco è facilmente visitabile secondo le diverse capacità e attitudini di ciascuno, grazie a tre percorsi di diversa difficoltà (tutti preclusi a passeggini e carrozzine).

Il percorso Verde è lungo circa un chilometro ed è alla portata anche dei più piccoli (con attività didattiche e laboratori); quello Rosso è lungo il doppio è un po’ più complesso e il Nero (rinnovato e appena riaperto) offre i quattro chilometri più faticosi, con passaggi avvincenti e panorami sorprendenti. Seguendo la cartina fornita all’ingresso e la segnaletica, si ammira subito il salto di circa venti metri della cascata del Prà de la Sacheta, quindi costeggiando torrenti e attraversando ponti, prati e boschetti la meraviglia continua con la cascata del Pozzo dell’orso e quella del Doppio Covolo, dove la roccia si è rotta a metà, in un’area cosparsa di massi.

L’altalena



Attraversando la valle e l’orrido delle Scalucce e il bosco di Frate Marae, la salita sulla “scala delle vertigini” consente di ammirare dall’alto un profondo covolo nella roccia scavato dal torrente, prima di apprezzare le cascate del Tombolo e del Tombolino, la violenta cascata Spolverona da osservare da un ponte sospeso; la Quareta il cui salto d’acqua si può quasi sfiorare dondolando su una grande altalena. Tra rocce e acque, si arriva a uno straordinario punto panoramico sull’intero parco, e ai suoi due luoghi più remoti e seducenti: il Pozzo Tondo e la Grotta delle Tette More. Nomi che evocano storie e leggende che le guide del parco raccontano durante le visite guidate (su prenotazione).

AVVERTENZA

Il Parco delle Cascate è magnifico tanto d’estate quanto d’inverno, quando le lingue d’acqua si ghiacciano. Ma nei giorni particolarmente piovosi o freddi può essere chiuso per evitare i pericoli connessi allo scivolamento sulle rocce. Per visitarlo in una giornata di pioggia estiva o di gelo invernale, è bene verificarne l’apertura: tel. 045.7720185.

LA PIETRA

Molina conserva le caratteristiche di un borgo medievale di seducente semplicità, caratterizzato dall’architettura in pietra tipica della Lessinia: con lastre di pietra sono realizzati i pavimenti di strade e corti, le scale, i ballatoi, le logge, i portici e anche le recinzioni dei campi e i sostegni delle vigne, grazie a ingegnosi e funzionali accorgimenti.

IL MULINO

La ricchezza idrografica di Molina è anche all’origine del nome del borgo, punteggiato di mulini che hanno costituito il cuore della sua economia fino all’inizio del Novecento. Tra questi, il Mulino dei Veraghi è l’unico originale ancora in funzione e macina cereali su pietra come faceva nel 1600, immerso in un incantevole ambiente naturale. (terredimolina.it).

LA GROTTA

Pochi chilometri a sud di Molina, negli anni’60 l’archeologo Giovanni Solinas scoprì la “Grotta di Fumane”, uno dei maggiori siti archeologici preistorici d’Europa, frequentata a più riprese forse da 100mila fino a 30mila anni fa: vi sono state rinvenute numerose tracce della vita dell’uomo di Neanderthal. Solo su prenotazione. (grottadifumane.eu).

Dove. Il borgo di Molina fa parte del comune di Fumane, a circa 30 chilometri da Verona, a metà strada tra la Valpolicella e la Lessinia.

Il sito. Il Parco delle Cascate è aperto tutti i giorni; solo la domenica in inverno. Orari e informazioni dettagliate: parcodellecascate.it.

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