Cortina, sulla linea di confine natura e memoria

CORTINA (Belluno). È così celebre e amata che sembra di sapere tutto, di lei. Eppure c’è una Cortina sconosciuta, di sentieri poco battuti, silenziosi e ammalianti, che consentono di raggiungere luoghi per niente affollati, pressoché inediti. Luoghi di meraviglia sospesa tra l’incanto della natura e lo struggimento della memoria. Per affrontarli, oltre alla preparazione e all’abbigliamento adeguato, è consigliabile l’accompagnamento di una Guida Alpina, che ne conosce tutto il fascino evitandone tutti i pericoli.
Fatica ripagata
Ed è proprio delle Guide Alpine di Cortina la proposta di “Cortina Celata”: itinerari per scoprire gli aspetti più autentici di una regione di confine, anche in quelli dove quel confine fu difeso a costi inauditi. La più semplice da raggiungere è El Beco Longo, vetta nel bosco incantato in prossimità della Rocchetta di Prendera e di Ruòibes (o Zoco). Per salire sulla cima bisogna arrampicare qualche metro, ma la fatica è ripagata dalla vista stupefacente.

E poi, con un comodo sentiero, si può raggiunge Malga Federa e conquistare un altro panorama mozzafiato a 360 gradi. Anche un luogo molto conosciuto come le cascate di Fanes può offrire scenari inediti: oltre agli anfratti che il Rio Fanes disegna tra lo Sbarco de Fanes (che, solo al mattino, si può raggiungere anche in jeep) e l’omonima malga situata a Fanes Grande, le meno conosciute “marmitte” di Fanes, offrono una piacevole (pur se non sempre agevole) camminata nel bosco che culmina in prossimità della piccola Malga Fanes.
E in prossimità delle spesso “affollate” Tre Cime di Lavaredo si può compiere un’inusuale escursione, andando alla scoperta dello Scoglio di San Marco, visitando alcune trincee e i fortini costruiti dagli italiani durante la Grande Guerra, quando costituì, assieme alla Croda dell’Arghena, un baluardo importantissimo per tutta la linea di difesa italiana contro gli austriaci. La partenza è dal Lago d’Antorno, si raggiunge Malga Rin Bianco dove comincia la salita tra baranci e privilegiati punti di osservazione sulla Val Rienza. Giunti alla vetta, dalla forcella d’Arghena si gode della vista sulle pareti nord delle Tre Cime per poi scendere lungo la Valle dell’Acqua e tornare al punto di partenza.

Sulle orme del soldato
Più impegnativo è l’itinerario che segue le orme di Alberto Polin, soldato che durante la Grande Guerra scoprì e conquistò una cengia seminascosta che consentì di raggiungere un punto strategico sulla val Travenanzes dalle Tofane, attraverso il quale le truppe italiane potevano organizzare le loro provviste. La partenza è dal Rifugio Dibona: si aggirano le Tofane da Forcella Col dei Bos, si scende in val Travenanzes e si risale per le Scale del Meneghel, prima ferrata delle Dolomiti. Dalla cengia si risale Forcella Fontana Negra, si passa al Rifugio Giussani e si torna al punto di partenza.
Sembra difficile, ma con una buona Guida è, invece, solo faticoso e straordinariamente avvincente. (guidecortina.com).

L'AVAMPOSTO
Il Monte Fumo, o Rauchkofel, cima secondaria compresa tra la Val San Sigismondo e la Val Fonda, fu un avamposto austro-ungarico teatro di cruente battaglie delle quali conserva numerosi baraccamenti. Affascinante anche per il percorso esposto, è consigliato ai più esperti e più allenati; indispensabili corda, set da ferrata e casco.
LA FORTIFICAZIONE
L’itinerario del Monte Rudo presenta una delle linee di fortificazione più grandi e intatte della Grande Guerra. Il percorso, che parte in prossimità del forte di Landro, richiede un buon allenamento, per affrontare 8/10 ore di cammino e un dislivello di 1.300 metri. Ma tra ampi e straordinari panorami che cambiano di continuo e che valgono tutta la fatica.
LA VEDETTA
Il Monte Taburlo, vedetta meridionale della Val di Fanes, è una cima poco conosciuta, scalata per la prima volta nel 1906. Partendo dall’ingresso del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo si raggiunge il casone di Antruiles. Da lì, una lunga salita conduce alla vetta attraverso una mulattiera e una serie di cenge attrezzate dall’esercito austro-ungarico a inizio conflitto.
LA TELEFERICA
La cima del Forame de Fora (2413 m.) è una vetta del gruppo del Cristallo raggiungibile tramite l’impegnativa ferrata Renè De Pol. Ma si può arrivare alla sua cresta sommitale anche con un lungo sentiero di media difficoltà che, tra trincee e fortini, segue le stazioni di una teleferica nascosta austriaca, fino a guadagnare la vista su Tofane, Croda Rossa e Tre Cime.

Sentieri e ferrate: Cortina d’Ampezzo inediti sentieri e facili ferrate nel silenzio, tra le ferite della storia e le meraviglie del paesaggio.
Con le guide alpine: percorsi pressoché inesplorati, da scoprire con l’accompagnamento di un’esperta Guida Alpina. (guidecortina.com)
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