Dove volano gli aerei della storia

Jonathan Collection, in mostra a Longarone le fotografie di Zuccon

Hanno un triste passato, ma sono belli e famosi. Li chiamano aerei, ma sono opere d’arte. A Nervesa della Battaglia arrivano piloti da tutto il mondo per ammirare lo straordinario museo volante della Jonathan Collection, la collezione di velivoli originali della Grande Guerra e di modelli perfettamente ricostruiti. A questi esemplari, che raccontano la storia dell'aviazione, è dedicato il volume fotografico “L’alba del volo”, realizzato dal fotografo Antonio Zuccon, autore anche dell’omonimo calendario.

La mostra personale di Zuccon, che ripercorre la storia della Fondazione Jonathan e dell’impegno del suo fondatore, il pilota e costruttore Giancarlo Zanardo, viene presentata oggi all’undicesima edizione di Arte in Fiera Dolomiti. L’appuntamento è alle 16 al padiglione A della Fiera, dove il lavoro di Zuccon verrà presentato da Roberto Tomadini, della Jonathan Collection, con lo stesso Zanardo.

Un centinaio di immagini scattate dal fotografo riproducono gli aerei storici in volo, a terra e durante la simulazione di battaglie. Il calendario, in occasione delle celebrazioni per il centenario, propone anche le immagini inedite del primo bombardiere della Grande Guerra: il Caproni Ca. 3., ricostruito in quattro anni di lavoro e unica copia al mondo in grado di volare.

Ma nelle fotografie, e in mostra a Nervesa, ci sono anche gli aerei di Francesco Baracca, del Barone Rosso e dei Fratelli Wright, con il simpatico e immancabile Aerogallo, l’aereo a forma di gallo costruito dall’imprenditore Ottone Baggio e pilotato da Daniele Beltrame.

La “Jonathan Collection - Aerei Storici Famosi onlus” è nata nel 2011 come un vero e proprio museo volante. A ospitare i velivoli è una struttura unica al mondo: l’hangar Bessoneau Tipo H, ultimo esemplare originale della Prima Guerra mondiale a essere impiegato in questa funzione e riconosciuto come bene di interesse storico e culturale dal ministero della Cultura. La Fondazione è intitolata all’ingegner Gianni Caproni, il pioniere italiano dell’aviazione, e il suo nome è scritto in evidenza sulla facciata dell’hangar. Per ammirare le fotografie, ci sono il libro, il calendario e la mostra di Longarone. Per visitare il museo volante bisogna raggiungere Nervesa della Battaglia: il campo volo e l’hangar con gli aerei d’epoca si trovano nel punto in cui la valle del Piave si fonde con la pianura veneta. Questa località, ai piedi del Montello, è stata teatro di sanguinose battaglie aeree durante la Grande Guerra.

Silvia Zanardi

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