Fede, arte e urbanistica, la cittadella Antoniana nei secoli

PADOVA. Da domani a venerdì, la Sala Studio Teologico della Basilica del Santo a Padova ospita un convegno internazionale di studi dedicato alla storia artistica, religiosa e culturale del Basilica del Santo nel passaggio tra XIX e XX secolo.
L’iniziativa prevede la presentazione di ventisei contributisulla Basilica di Sant’Antonio tra Ottocento e Novecento: «I lavori» spiega padre Luciano Bertazzo, direttore del Centro Studi e presidente del Comitato scientifico organizzatore «affronteranno l’evoluzione culturale e architettonica della Basilica, il suo dialogo con lo spazio urbano padovano e con altri grandi cantieri dell’Italia pre e post-unitaria, come il Duomo di Milano, il complesso basilicale di Loreto e quello di San Francesco a Bologna, Santa Maria del Fiore a Firenze. Saranno approfondite alcune delle principali figure artistiche che si alternarono nel completamento delle opere pittoriche all’interno della basilica, con particolare attenzione al ruolo di Camillo Boito e ai suoi interventi di revisione degli spazi».
La prima giornata è dedicata all’architettura e alla storiografia del Santo tra Ottocento e Novecento; relatori lo stesso padre Bertazzo, Gianmario Guidarelli, Giorgetta Bonfiglio Dosio, Sofia Stefani e Maria Beatrice Gia, Mauro Cozzi, Francesco Repishti, Elisa Baldini e Giuseppe Virelli.
La seconda giornata si concentra sui personaggi e gli episodi artistici al Santo attraverso i due secoli, con le relazioni di Giovanna Baldissin Molli, Davide Banzato, Francesca Castellani, Chiara Marin, Mariano Apa, Elena Di Raddo. Per la musica, un intervento di Giulia Foladore. Il terzo giorn, si parla del lascito che le vicende storiche intorno al Santo hanno generato nel contesto di Padova, o, con interventi di Enrico Baruzzo, Stefano Zaggia (professore di Storia dell’Architettura a Padova e autore del contributo pubblicato in questa pagina) e ancora Marta Nezzo e Deodato Tapete.
Domani alle 18. 0 sarà inaugurata la mostra “Il Santo com’era”, al Museo Antoniano. Curata da Alessandro Borgato, e aperta fino al 6 luglio, presenta una selezione di opere rare e inedite, provenienti dalle diverse raccolte del complesso antoniano e da collezioni private, che bene illustrano l’aspetto architettonico e artistico del complesso basilicale di Sant’Antonio e delle aree contermini anche attraverso testimonianze relative a eventi fondamentali della sua storia, quali le modificazioni di epoca rinascimentale, dettate da cambiamenti negli usi liturgici, il terribile incendio del 1749 e le profonde alterazioni in epoca moderna. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova