Grotte di Oliero, drappeggi di roccia e antiche leggende

VALSTAGNA (Vicenza). Antiche leggende di banditi e di streghe, drappeggi di roccia, una rara flora rupestre e alberi secolari tra prati e strapiombi; due musei per meglio interpretare una tale concentrazione di meraviglie e sentieri per escursionisti più o meno esperti. Insomma: c’è solo l’imbarazzo della scelta, per cominciare la visita al Complesso Naturalistico delle Grotte di Oliero.
È un luogo rimasto misterioso fino ai primi decenni dell’Ottocento, quando Alberto Parolini, figlio dei proprietari della cartiera che sfruttava la forza motrice del brevissimo torrente Oliero nel punto in cui si getta nel Brenta, volle esplorare le grotte ipotizzando una ricca rete idrica sotterranea e altre cavità.

Laghi e sentieri
Ed è all’appassionato naturalista che si devono i nomi che hanno oggi le grotte (tra le prime in Italia aperte ai turisti) e anche il parco paesaggistico che le abbraccia, realizzato negli stessi anni e con gli stessi studi che lo portarono a creare anche il magnifico giardino botanico nel centro di Bassano. Nell’edificio storico all’entrata del parco, un tempo cartiera, si possono visitare il Museo di Speleologia e Carsismo e il Museo della Cartiera, importanti chiavi di lettura del sito.
Nei pressi, un sentiero sale fino alle prime due cavità asciutte, antiche vie d’uscita dell’acqua dall’Altopiano di Asiago sovrastate da altissime pareti rocciose sulle quali si può ammirare un ricco campionario di flora. La prima è il Covol dei Assassini, dove il ritrovamento di utensili e tracce di fortificazione hanno alimentato la leggenda che nel Medioevo vi si nascondessero i banditi; l’altra è il Covol dee Soree, che Parolini dedicò alle sue figlie.

Scendendo fino al laghetto formato dalle sorgenti dell’Oliero, ci si può poi imbarcare per la visita alla grotta principale, il Covol dei Siori, interamente occupata dal lago formato dalle acque provenienti dal soprastante Altopiano dei Sette Comuni che si sono aperte uno sbocco verso il Brenta. E hanno ricamato uno straordinario scenario di guglie, festoni, colonne di calcare traslucido che alla luce delle torce delle guide, e anche grazie alle loro spiegazioni scientifiche e citazioni storiche, assumono aspetti fantastici.
Il Volto della Strega
In fondo alla grotta, una sorta di porticciolo dal quale, percorrendo pochi passi a piedi, si arriva alla spettacolare Sala della Colata, con stalattiti alabastrine di quattordici metri bizzarramente disposte e colorate. E fino al Volto della Strega, singolare conformazione che tradizione vuole sia la moglie pietrificata di un uomo che la condusse qui per liberarsene. Solo gli speleologi possono proseguire nei cunicoli che si addentrano nella grotta, mentre per i turisti la navigazione prosegue verso il ritorno all’aperto. Altra area riservata agli speleologi è il Covol dei Veci, seconda sorgente attiva del fiume Oliero, completamente sommersa: leggenda vuole vi sia stata tenuta prigioniera la terza moglie di Ezzelino III, Cecilia di Baone, come ricorda anche Alvise Zorzi nel romanzo a lei dedicato e ambientato proprio qui. —

LA VISITA
La visita al Covol dei Siori viene effettuata a bordo di una piccola imbarcazione di legno trainata a mano, accompagnati da una guida naturalistico ambientale (durata 30 minuti circa). Non sono previsti orari fissi per l’ingresso, che varia in base all’afflusso dei visitatori, né prenotazioni (se non per grandi gruppi) o priorità. (Informazioni: 0424 .558250).
IL PARCO
Anche il parco delle Grotte è, a suo modo, un museo a cielo aperto: lungo il “sentiero natura” ci sono targhette che identificano le varie piante, gli alberi secolari e gli arbusti e cartelli tematici che illustrano la vita del bosco, i rapporti tra l'uomo e l'ambiente, la flora e la fauna, la geologia delle montagne che testimonia un’antica attività vulcanica.
IL FIUME
Dal parco delle Grotte può anche iniziare una tranquilla discesa lungo il Brenta a bordo di sicuri battelli pneumatici, accompagnati da esperte guide fluviali. Preceduta da una breve lezione teorica, l'esperienza consente anche ai neofiti di imparare a pagaiare e a conoscere il fiume, e addentrarsi nei luoghi più suggestivi della Valbrenta. (ivanteam.com).
GLI ORARI
Giorni e orari di apertura del Parco delle Grotte possono variare secondo le condizioni meteo: è opportuno contattare la struttura per verificare l’apertura (0424.558250). Ingresso: 10 euro (ridotto 8) per visita libera al Complesso Naturalistico e ai Musei e visita guidata alla Grotta Parolini. Altre informazioni anche con l’App gratuita Grotte Oliero.

Cosa: il Complesso delle Grotte di Oliero: sculture naturali millenarie tra alberi secolari e sentieri verdi. (grottedioliero.it).
Dove: Oliero è una frazione di Valstagna, raggiungibile da una laterale della Valsugana a 10 chilometri da Bassano del Grappa.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova