Il Met rifiuta la censura e il Balthus resta al suo posto

“Therese che sogna”, un dipinto dalla forte carica erotica del pittore francese di origine polacca Balthus, resterà appeso nelle sale del Metropolitan Museum di New York. Il quadro del 1938 mostra...
“Therese che sogna”, un dipinto dalla forte carica erotica del pittore francese di origine polacca Balthus, resterà appeso nelle sale del Metropolitan Museum di New York. Il quadro del 1938 mostra una adolescente seduta su una sedia a gambe spalancate. Una petizione che ha raccolto oltre ottomila firme aveva chiesto al museo di rimuoverlo in quanto «romanticizza il voyeurismo e la sessualizzazione di una bambina». La richiesta al Met di ritirare il Balthus era arrivata in giorni in cui gli Usa da settimane, sulla scia dello scandalo Harvey Weinstein, sono investiti da polemiche sulle molestie sessuali: in alcuni casi clamorosi come quello del candidato senatore dell’Alabama Roy Moore, in cui teenager sarebbero state le vittime. La petizione era stata lanciata da una donna di New York, Mia Merrill, sul sito care2. Il fascino esercitato dalle ragazzine su Balthus non è nuovo (il suo quadro del 1934, “Lezione di Chitarra”, è particolarmente famoso a questo proposito) ma rappresenta una parte integrante del lavoro dell’artista al punto che la stessa vedova ne parlò a lungo in una intervista del 2005.


Il Met ha rispedito al mittente la richiesta. Il portavoce Kenneth Weine ha spiegato che «missione del museo è di raccogliere, studiare, conservare e mostrare opere d’arte significative di tutte le epoche e le culture per mettere il pubblico a contatto con creatività, conoscenza, idee. Momenti come questi offrono una opportunità di dibattito e le arti visive sono uno dei mezzi più significativi a nostra disposizione per riflettere sia sul passato che sul presente».


Prima dell’annuncio che il Met non aveva alcuna intenzione di rimuovere il quadro, la National Coalition Against Censorship si era schierata a favore del museo. Non è però l’unica polemica che ha investito musei americani. La critica d’arte Hannah Black ha chiesto la distruzione di un dipinto di Dana Schultz esposto alla Biennale del Whitney che raffigurava Emmett Till, un bambino nero linciato, nella bara, mentre il Guggenheim ha rimosso da una mostra in questi giorni sull’arte cinese dopo Piazza Tienanmen alcune opere significative dopo la protesta degli amici degli animali.




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