La Bibbia di Lutero e il ritrovato splendore

Recuperato a Padova un raro esemplare stampato a Wittenberg, è ricco di note a margine che saranno oggetto di studio
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PRESENTAZIONE BIBBIA LUTERO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PRESENTAZIONE BIBBIA LUTERO
Il respiro della storia si sfoglia tra i caratteri regolari, le note a margine che, di diversa grafia, rivelano mani diverse. Si respira nelle incisioni, nella coperta di pelle che ha ritrovato non tutti, ma in buona parte, i suoi disegni. È la Bibbia che nel 1556 fu stampata a Wittenberg, nella traduzione di Martin Lutero. In tedesco, una parola capace di raggiungere tutti nella lingua madre, una rivoluzione. E nei 500 anni da quella rivoluzione, questa Bibbia torna a nuovo splendore grazie a un sapiente restauro, e si mostra a chiunque vorrà godere della sua vista nella mostra allestita, da oggi al 28 gennaio, nella Sala Barbarigo del Museo Diocesano di Padova.


Si tratta di una rarità. Questo libro dalle considerevoli dimensioni - ha 12 centimetri di spessore - è l’unico esemplare fra quelli segnalati in Italia prodotti tra il 1545 e il 1600 (16 in tutto, tra Padova che ne conserva due, Parma con nove esemplari, Gorizia con due; Milano, Vicenza e Trieste con uno), stampato a Wittenberg e dallo stesso tipografo, Hans Lufft, che curò la stampa della prima edizione, nel 1534. Era un esemplare in uso: lo dicono le annotazioni, glosse non ancora sciolte, che potranno diventare, da domani, oggetto di studio. Porta una rara incisione con il volto di Lutero e un “Epitaphium” in versi a lui dedicato, incollata nel contropiatto anteriore.


Quando la restauratrice Melania Zanetti lo ha preso in mano, la copertina era divelta, i primi fogli senza più legatura, il “piede” corroso dall’umidità, un intero lato rosicchiato dai topi. Rispondendo alla richiesta di don Riccardo Battocchio, direttore della Biblioteca Antica del Seminario Vescovile dove i volumi sono migliaia e migliaia - ma questo aveva un senso particolare - la dottoressa Zanetti si è messa al lavoro. Sei mesi: a restaurare la copertina, a tamponare l’umidità, riannodare i fili. Sei mesi per dare nuova bellezza a un esemplare che porta in sé lo splendore delle incisioni di Lucas Cranach il Giovane, ma anche di Hans Brosamer, Georg Lemberger: 172 immagini.


Arrivò alla Biblioteca del Seminario all’inizio dell’Ottocento, nel momento in cui la soppressione degli ordini religiosi decretata dalla legislazione napoleonica fece sì che molti libri finissero sul mercato. Il bibliotecario Andrea Coi (1766-1836) si impegnò per acquistare importanti raccolte di libri e arricchire in questo modo una biblioteca che già godeva di un discreto prestigio. Tra i libri acquistati figurava anche una Bibbia «tedesca originale di Lutero».


Il direttore del museo diocesano Andrea Nante ne ha fatto il gioiello di una preziosa mostra: intorno, le faranno corona altri esemplari di Bibbie provenienti dalla Biblioteca Capitolare: alcuni incunaboli e alcune cinquecentine, appartenuti alla Biblioteca del vescovo Pietro Barozzi; una Bibbia manoscritta del XII secolo (Bibbia Atlantica), un’altra Bibbia in latino cinquecentesca a stampa, con incisioni, e una in italiano del Settecento.


A celebrare il ritorno allo splendore di questa Bibbia, anche Bernd Prigge, pastore della Comunità Luterana di Venezia e Abano Terme, che ricorda i 50 anni dalla «ripresa del dialogo».


Il restauro è stato reso possibile dal sostegno di Studio Verde Image Consulting e dalla Fondazione di Clubs Lions 108 e Ta3 Luigi Marchitelli.


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