La corsa dei clown, gara di risate

Domani a Revine Lago. Artuso (Teatro del Pane): «Rievocazione su cui aleggia lo spirito di Fellini»
28/07/2015 Citta' del Guatemala. Clowns posano per una foto durante la parata in occasione del VII Congresso Latinoamericano di Clown
28/07/2015 Citta' del Guatemala. Clowns posano per una foto durante la parata in occasione del VII Congresso Latinoamericano di Clown
TREVISO. L’arte sublime di far ridere è cosa molto seria. Compito difficile scatenare - volontariamente - le risate. Non si impara con poche regole. Divertire il pubblico, con efficace umorismo, è talento con cui si nasce. Se un comico non fa ridere, è un fallito. La risata è implacabile: viene o non viene. E quando non viene è meglio cambiare mestiere. Ma se a stimolare il buonumore e il divertimento è il clown, la questione si fa più alta. L’abilità del clown, scrive Emmanuel Gallot-Lavallée, è «l’arte di non lasciare tracce sulla neve». Quando Federico Fellini diceva “clown”, pensava all’Augusto, contrapposto all’elegante Bianco che rappresenta grazia e armonia, simbolo di situazioni ideali, le divinità indiscutibili. L’Augusto, scriveva Fellini, alle perfezioni ostentate con tanto rigore si rivolta. Per lui le paillettes sono splendenti ma irraggiungibili. «L’Augusto, che è il bambino che si caca sotto, si ribella a una simile perfezione; si ubriaca, si rotola per terra e anima, perciò, una contestazione perpetua» sosteneva il regista, che dedicò a queste anime del circo il documentario “I Clowns” (1970). Quarantasette anni dopo è il regista e attore Mirco Artuso a dare ai clown un altro palcoscenico su cui esibirsi, portandoli fuori dal tendone per farli agire in un paesaggio montano nella “Grande corsa dei clown”, domani a Revine Lago. Una gara un po’ pazza, non priva di poesia e suggestione, in cui non sarà il miglior tempo a vincere, ma la capacità di far divertire il pubblico presente. Gli atleti che si cimenteranno in questa corsa ilare sono Otto il Bassotto, El Bechin, Igi Clown, Paolo Piludu e il Clown Anita. Fuori concorso, animeranno la giornata le associazioni Dottor Clown Italia (Vicenza), Clown a la Coque (Pordenone) e Lilt Giocare in Corsia (Treviso). I cronisti e i giudici di gara saranno due campioni dell’ironia come Andrea Appi e Ramiro Besa - I Papu.


Mirko Artuso, direttore artistico del Teatro del Pane di Villorba, in collaborazione con il Lago Film Fest e la Pro Loco di Revine Lago, ha concepito quella che lui stesso definisce una folle idea, pensata proprio come omaggio a Federico Fellini: «La grande corsa dei clown l’ho immaginata una domenica pomeriggio in quella buffa e inaspettata pista di asfalto di duecento metri circondata dai prati, dalle montagne e dal lago di Revine. Un’atmosfera intima e onirica che solo certi circhi possono avere. Deve essere buffo, ho pensato, vederli tutti insieme correre in una pista così particolare. Mettere dei clown alla prova: confrontarsi con un cronometro, delle righe bianche che delimitano il percorso, superare degli ostacoli, mentre a bordo pista famiglie e bambini li acclamano e li incitano. Una magica rievocazione sulla quale aleggia lo spirito di Fellini, affascinato, come molti di noi, fin dalla più tenera infanzia dal circo e dai suoi clown, folgoranti metafore della vita».


È il Centro Polifunzionale di via Fornaci a Lago a fare da base all’iniziativa: alle 10 comincia il laboratorio delle torte Dolce Scherzetto, riservato ai bambini da 5 a 12 anni, condotto da Monica Campaner; alle 14 la Banda di Cison di Valmarino e I Papu aprono ufficialmente la competizione; dalle 14.30 si svolgono le qualificazioni Clown di Corsia, un’ora dopo prende il via la Grande Corsa dei Clown “Loro corrono e voi… ridete”. Dalle 17 la parata della banda nel centro storico di Revine e le premiazioni in piazzetta San Marco. Non manca l’aspetto solidale: al pubblico è richiesto un ingresso a contributo responsabile, parte del ricavato sarà donato alla Scuola primaria di Revine Lago.


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