La nuova impresa di Maino, il “Piavenauta”

Dal “prosecchismo” al Mose, da Goffredo Parise al motteggio verso i paltanèi travestiti da metropolitani: distruzioni e lirismo si alternano nella nuova avventura scenica del “Piavenauta” Francesco...

Dal “prosecchismo” al Mose, da Goffredo Parise al motteggio verso i paltanèi travestiti da metropolitani: distruzioni e lirismo si alternano nella nuova avventura scenica del “Piavenauta” Francesco Maino. “Il bilancio dei vivi è destinato a scendere”, in programma domenica 2 ottobre al Radio Golden di Conegliano alle 17, è un nuovo reading sperimentale nato dal sodalizio con Tommaso Mantelli, polistrumentista, figura di punta della scena musicale indie veneta. Superate le 25mila copie con “Cartongesso” (Einaudi, 2014), esordio che è valso allo scrittore sandonatese il Premio Calvino, Maino pubblica nel 2016 “Ratatuja”, per Ronzani Editore, neonata start-up culturale vicentina con cui collabora anche come direttore di collana. Reduce dalla consacrazione dantesca nello storico festival ravennate (con la performance “Inferno indolore! di metà settembre) e dal successo alla guida del festival itinerante Jalò – lettere nel mare del contemporaneo, tenutosi a Crotone il 23 e 24 settembre, Francesco Maino forma con Mantelli un duo di “Piavenauti”: neologismo coniato da Maino in occasione della lectio di febbraio tenuta a Oxford, dedicata ai suoi modelli letterari, all’interno di un ciclo seminariale organizzato dalla ricercatrice Paola Tomè.

La strategia poetica è di indagare a colpi di lirismo e suggestioni elettroniche lo stato delle cose nell’Italia contemporanea. Con “Il bilancio dei vivi è destinato a scendere” si parte dal Veneto, dalla “Piave battesimale”, dalla Laguna, luoghi d’origine amati di un amore contradditorio, raccontati attraverso la sinergia tra distorsioni electro e le parole.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova