Leonardo, il nuovo record dell’arte

“Salvator Mundi” battuto da Christie’s a New York per 450 milioni di dollari
File photo dated November 3, 2017 of Leonardo da Vinci's Salvator Mundi painting on display at a press preview at Christie's in New York City, NY, USA. Da Vinci painting has been sold at auction for more than $450m (£341m), making it the most expensive piece of art ever sold under the hammer. Salvator Mundi, the last Da Vinci in private hands, sold for exactly $450,312,500 at Christie's in Manhattan, New York, on Wednesday November 15, 2017. The 26-inch-tall painting dates from around 1500 and is believed to show Christ dressed in Renaissance-style robes, his right hand raised in blessing as his left hand holds a crystal sphere. Photo by Dennis Van Tine/ABACAPRESS.COM
File photo dated November 3, 2017 of Leonardo da Vinci's Salvator Mundi painting on display at a press preview at Christie's in New York City, NY, USA. Da Vinci painting has been sold at auction for more than $450m (£341m), making it the most expensive piece of art ever sold under the hammer. Salvator Mundi, the last Da Vinci in private hands, sold for exactly $450,312,500 at Christie's in Manhattan, New York, on Wednesday November 15, 2017. The 26-inch-tall painting dates from around 1500 and is believed to show Christ dressed in Renaissance-style robes, his right hand raised in blessing as his left hand holds a crystal sphere. Photo by Dennis Van Tine/ABACAPRESS.COM
Con quei 450, 3 milioni di dollari si tocca una somma poco più alta del Pil di Tonga (439 milioni) e dei 422 milioni pagati dal Whitney per costruire la sua nuova sede sulla High Line. Un anonimo ma determinato compratore ha sconfitto tre agguerriti rivali in 19 minuti di corsa al rialzo che ha fatto diventare il “Salvator Mundi” di Leonardo offerto da Christie’s l’opera d’arte più costosa della storia. Il quadro raffigurante Gesù salvatore del mondo sarebbe stato dipinto in Francia intorno al 1500 per un committente della casa reale. La casa d’aste l’ha definito «l’ultimo Leonardo», intendendo così l’ultimo quadro del maestro della Gioconda ancora di proprietà di un privato. Una campagna di marketing in stile “Da Vinci Code” aveva preceduto la vendita, ma anche polemiche e grane legali. Per Jason Farago, critico del New York Times, è «un diligente ma non particolarmente notevole dipinto religioso della Lombardia di metà del Cinquecento passato attraverso un torchio di restauri». Secondo Todd Levin, consulente d’arte newyorchese, da Christie’s si è consumato «un epico trionfo del branding».


Il Salvator Mundi ha una storia complicata: ritrovato ai primi del 2000 e attribuito a discepoli di Leonardo, nel 2005 fu comprato da un consorzio di galleristi per meno di 10 mila dollari e per loro conto restaurato e autenticato come Leonardo. Il debutto nel 2011 alla mostra leonardesca della National Gallery di Londra aveva consolidato la fama. A Christie’s il quadro era stato consegnato dal 50enne miliardario russo Dmitry Rybolovlev (il proprietario del Monaco Football Club), che a sua volta lo aveva comprato nel 2013 dal commerciante d’arte francese Yves Bouvier per 127 milioni di dollari. Bouvier aveva pagato il quadro circa 50 milioni di dollari solo qualche mese prima: quando era emersa la notizia, Rybolovlev aveva fiutato una truffa e avviato azione legale. Leonardo ha polverizzato i 60 milioni pagati per “60 Ultime Cene” di Andy Warhol. «È un momento storico», ha detto il battitore Jussi Pylkkanen quando il Salvator Mundi ha superato il giro di boa dei 300 milioni e uno dei compratori ha proceduto al rialzo a colpi di 30 e poi 20 milioni per sbaragliare gli avversari.


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