Lido di Venezia, la magia del Liberty nell’isola elegante

VENEZIA. Era il nuovo linguaggio di una borghesia in ascesa, di una nobiltà che non voleva decadere. Era anche la distanza da ogni legame con la tradizione, presa ridisegnando facciate e torrette, terrazze e finestre, con fiorite decorazioni dalle linee sinuose.
Il Liberty era il manifesto del progresso e della prosperità ostentati con una spensieratezza che Karl Kraus, a Vienna, definiva “gaia apocalisse”: un volo della fantasia fatalmente destinato a concludersi nel baratro della Grande Guerra.
La vocazione
Ma all’inizio del Novecento, al Lido di Venezia, non si pensava a tutto questo: quella lunga duna di sabbia tra mare e Laguna, da sempre territorio di difesa abitato da pescatori e agricoltori, viveva l’epoca d’oro della sua vocazione turistica, già scoperta prima della definitiva partenza degli Austriaci (1866), affermandosi come la più elegante stazione balneare d’Europa.

Sui nuovi spazi creati dall’interramento di fossi melmosi, tra i nuovi viali alberati sorgevano velocemente alberghi e ville che esprimevano sia la ricchezza della committenza sia la quasi assoluta libertà di attuare audaci progetti in un ambiente semi-deserto, con uno stile eclettico che fondeva i nuovi temi del Liberty con revival stilistici romanici, gotici e bizantini. E il “Liberty lidense” è ancor oggi la più originale presenza architettonica dell’isola, in parte protetta da vincoli della Sovrintendenza.
È nella zona del ponte delle Quattro Fontane, sul Lungomare Marconi o lungo il canale di accesso alla ex sede estiva del Casinò, che si è maggiormente concentrato questo esclusivo eclettismo, ed è lì che si staglia anche la fiabesca architettura del Grand Hotel Excelsior (inaugurato fastosamente nel 1908) con le sue cupole, merlature e torrette immerse tra palme e ibisco. Proprio attorno doveva organizzarsi il centro dell’isola, una nuova area marciana con tanto di “Procuratie del Lido”, dove ammirare anche il celebre Lion’s Bar (1925), proprio accanto al successivo Palazzo del Cinema.
Ma è fin dai primi passi sull’isola, sul Gran Viale – che parte dalla fermata del vaporetto – che ci si può imbattere nella straordinaria facciata in piastrelle di maiolica dell’hotel Ausonia Hungaria (1914). E notare che le ville più grandi sono spesso diventate piccoli alberghi. Qualche albergo è stato trasformato per l’uso residenziale (come l’ex hotel Grande Italia, tra via Tiro e via Pietro Orseolo II), altre ville sono circondate da giardini curatissimi dove sono cresciuti alberi maestosi.
Diva, sempre
E tra le vie intorno al Gran Viale, i tesori architettonici di via Dandolo, via Dardanelli e via Marcello, quindi di via Lepanto e via Negroponte: decorazioni, dettagli, cancellate, merlature che spesso si alternano agli edifici più ordinari della metà del Novecento ma senza venirne oscurate. Continuando a raccontare tante storie di “bons vivants” in un’isola che non merita, no, di essere considerata una diva solo in occasione della Mostra del Cinema.

L'AEROPORTO
L’Aeroporto Nicelli, incastonato tra laguna e edifici storici a nord del Lido, fu iniziato nel 1926 e inaugurato nel 1935. È il più antico scalo commerciale d’Italia, oggi perfettamente restaurato, con luminosi spazi interni, ampi giardini e terrazze. Nel 2014 la Bbc l’ha inserito nella classifica dei dieci aeroporti più belli del mondo. (aeroportonicelli. it)
L'EXCELSIOR
Nel 1932 l’Hotel Excelsior fu scelto come sede della prima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica dando il via alla tradizione che si protrae fino a oggi. E anche se ora la passerella delle celebrities si svolge nel vicino Palazzo del Cinema, il cuore della mostra restano molte delle sue sale e la raffinata atmosfera della sua terrazza panoramica.
IL DES BAINS
È notoriamente e tristemente chiuso da molti anni, ma del Lido non si può non citare l’Hotel Des Bains, inaugurato nel 1900, e il suo stile Liberty ancora piuttosto sobrio, che con la sua struttura imponente riecheggia il mondo classico. Nelle sale dagli stucchi dorati Thomas Mann ambientò “La morte a Venezia” e Luchino Visconti vi girò l’omonimo film.
IL CONSIGLIO
Il mezzo più semplice e duttile per girovagare tra le stradine e il lungomare del Lido alla ricerca dei suoi gioielli Liberty è la bicicletta. All’approdo del vaporetto Actv Gran Viale SantaMariaElisabetta (10 minuti da San Marco), si possono noleggiare bici di vario tipo, ideali per pedalare anche fino alle più lontane spiagge di San Nicolò e Alberoni, oasi Wwf.
Dove: il Liberty lidense: l’architettura libera, fantasiosa e audace dell’isola che fu uno dei luoghi più ambiti del mondo.
Cosa: un affascinante tour tra fiori, putti, ferri battuti e maioliche ispirate alla natura. Tra mare, Laguna ed echi di Belle Époque.
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