“Massimo Riva vive!” Libro e note in memoria della spalla di Vasco

PADOVA. «Questo libro doveva essere una mostra. Erano i primi di giugno del 2018. Mi trovavo al Festival della parola di Chiavari, stavo intervistando Pietruccio dei Dik Dik quando, come un flash, mi è venuto in mente che l’anno successivo sarebbe stato il ventennale della morte di Massimo Riva. Sceso dal palco, sono andato dall’organizzatrice del festival, Enrica Corsi, per parlarle della mia idea». Doveva essere una mostra e invece è un libro. Sulla vita di Massimo Riva (nella foto): per anni al fianco di Vasco Rossi, quindi leader della Steve Rogers Band, quindi solista, quindi ancora con il Blasco. Lo firma Claudia, sorella minore di Riva, con il giornalista Massimo Poggini: autore di biografie di successo, tra cui “Vasco Rossi. Una vita spericolata” e “Questa sera rock’n’roll”, con Maurizio Solieri. «Rientrato a Milano, ho scritto a Claudia» continua Poggini. «Le ho detto che dovevo vederla e la sera successiva siamo andati a prendere un aperitivo insieme. Non sono quasi riuscito ad accennarle l’idea della mostra, che subito lei mi ha fermato confidandomi che da tempo provava a scrivere la biografia di suo fratello, senza riuscire ad andare avanti dopo aver messo giù le prime pagine. Da lì l’idea di lavorarci insieme».
“Massimo Riva vive!”, questo il titolo, è un libro dal duplice valore: per la crudezza della scrittura, sorta di contrappunto estetico delle storie raccontate; e poi il valore “maieutico”, esplicitazione di un affetto mai venuto meno, racconto di una storia mai dimenticata, ma che aveva bisogno di essere raccontata. E che sarà raccontata con la presentazione di stasera (alle 19, anche in caso di maltempo) in piazza Europa a Noventa Padovana. Ci saranno Claudia Riva e Massimo Poggini, ma anche i musicisti Fabio Poli, Davide Fanton e Marco Bellinello, pronti a far vivere ai presenti una serata sulle note delle canzoni di Massimo Riva, della “Steve” e di Vasco. «Abbiamo deciso che il libro avrebbe dovuto raccontare anche la vita più intima di Massimo» spiega Poggini. «Le storie con la sorellina sono splendide. Lui faceva la rockstar sregolata, ma quando si parlava di Claudia era gelosissimo: la nascondeva a tutti. È stato un bell’esempio: ha iniziato la carriera senza saper suonare, tanto che nei primi concerti teneva il jack staccato. Poi è diventato tra i migliori chitarristi ritmici italiani, difatti ancora oggi nei concerti di Vasco sono usati i suoi arrangiamenti. È morto a 36 anni, ma ha iniziato a fare musica appena 14enne, per questo la sua produzione è enorme». —
Laura Berlinghieri
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