Migrazioni e speranze nel nuovo singolo del Diplomatico e il collettivo Ninco Nanco
“Nettuno” è disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il gruppo: «È una canzone che rispecchia la nostra idea di libertà e giustizia». In collaborazione con la ong Mediterranea e l’attivista Maysoon Majidi
Non è facile parlare di migrazioni, di barconi e barchini, di viaggi della speranza o della morte. Non lo è resistere alle lusinghe della retorica.
Eppure l’arte, tutta, ci prova da tempo: cerca nuove angolazioni, tenta chiavi differenti. La musica lo fa oggi con il nuovo singolo del Diplomatico e il collettivo Ninco Nanco. S’intitola “Nettuno”, come il dio del mare.
Un brano colorato da sonorità world e dialetto tarantino, che racconta di chi, costretto dalle guerre o dalla miseria, abbandona la propria terra in cerca di salvezza, che spesso si rivela solo un miraggio. Dedicato a chi arriva ma anche a chi non ce la fa.
Non è solo una traccia musicale, è un viaggio attraverso le acque agitate della speranza, appunto, e della disperazione, in cui ogni onda rappresenta una vita in bilico, una storia che merita di essere ascoltata.
Ma non finisce qui. Al pezzo si aggiunge un videoclip, girato tra il centro sociale Rivolta di Marghera e la calabrese Riace, terra di accoglienza e di inclusione, in cui compare Maysoon Majidi, l’attivista curdo-iraniana rimasta in carcere per dieci mesi con l’accusa di essere una scafista, prima che la giustizia italiana accogliesse l’istanza di scarcerazione.
La sua esperienza si fonde perfettamente con il messaggio del brano e con le immagini dei salvataggi in mare effettuati dalla nave umanitaria Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, la ong del veneziano Luca Casarini. Un grido di dolore e una denuncia all’indifferenza.
«Quelle immagini, a cui ormai siamo terribilmente abituati, raccontano il prezzo umano che si paga per scappare dalla guerra e dalle ingiustizie, un viaggio che non è mai solo fisico ma anche emotivo, un cammino lungo e spaventoso che lascia cicatrici indelebili», notano i musicisti. «Questo brano rispecchia le nostre idee di libertà, uguaglianza e giustizia, valori per noi imprescindibili. Da sempre il collettivo ha dedicato le sue canzoni a storie come queste, che purtroppo raramente hanno un lieto fine».
Vanessa Guidi, medico di bordo sulla Mare Jonio, tiene a ringraziare «chi mette a disposizione la propria arte per denunciare le violazioni sistematiche del diritto alla libertà di movimento e del principio di umanità nel nostro mare». E Majidi rilancia: «Ponete fine alle persecuzioni e alle violenze contro i rifugiati politici e gli attivisti civili».
Ma cos’è il Diplomatico e il collettivo Ninco Nanco?
Folk e ballate dal sapore cantautorale, palchi e studi di registrazione. Il progetto artistico nasce nel 2018, in una casa di giovani fuorisede, a Venezia.
Il collettivo – attualmente composto da Giovanni Favaro (basso), Luca De Toni (chitarra), Carlo Stocchi (chitarra), Michele Tedesco (batteria) – musica i testi del diplomatico, Francesco Scatigna, cantautore di origine tarantina.
Due i dischi all’attivo, “Ho visto il mondo” (2019) e “Troppe Parole” (2022), che hanno portato il gruppo a calcare i palchi di alcuni tra i festival più importanti d’Italia. Parliamo dello Sherwood di Padova, Suoni di Marca di Treviso, Suoni Universitari di Trento, Stella Rossa a Firenze, Cchiù Fa Notte e Cchiù Fa Forte nel Foggiano, Festival Dell’Aspide nel Salernitano, Birra and Sound nel Leccese.
Nel gennaio 2023 si sono esibiti alla finale del premio Fabrizio De André all’auditorium Parco della musica di Roma. Oltre ad aver condiviso il palco con artisti del calibro di Max Gazzè e Willie Peyote, España Circo Este, 99 Posse e altri.
A breve un nuovo disco. Nel frattempo, il singolo “Nettuno” (La Colletta Dischi) è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale.
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