Padova, la pop art di Warhol approda al San Gaetano

Apre il 29 settembre la mostra-evento dell’autunno culturale in città.

Il racconto della società di massa e della cultura americana dalla zuppa Campbell all’iconica Marilyn

Erika Bollettin
Andy Warhol sarà protagonista della prossima mostra al San Gaetano
Andy Warhol sarà protagonista della prossima mostra al San Gaetano

PADOVA. Nel 1962, alla Ferus Gallery di Los Angeles, un giovane artista di nome Andy Warhol inaugura la sua prima mostra personale. Le opere esposte sono rappresentazioni di lattine “Campbell’s Soup”, realizzate mediante serigrafia e acrilico su tela. La critica lo stronca subito. Ma quelle lattine diventano icone e Warhol diventerà uno degli artisti più influenti del XX secolo, figura di riferimento per il movimento della Pop Art. Dalla prima esposizione dell’artista parte l’ascesa, consacrata da alcune scelte fuori dagli schemi, che seguivano indole e sogni di Warhol, come la creazione della prima “factory” a New York, una fucina creativa, dove transitavano i più grandi intellettuali e vip del momento. Ma a raccontare le tante intuizioni artistiche di Andy Warhol sono le sue opere, le tracce che ha lasciato, alcune di queste, circa 150 pezzi, saranno oggetto della mostra “Andy Warhol. Icona Pop”, allestita al Centro Culturale Altinate dal 30 settembre al 29 gennaio 2023, a cura di Simona Occioni, con un percorso espositivo ideato da Daniel Buso.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Un viaggio nell’eccentrico mondo dell’artista, che scelse di raccontare a suo modo società e cultura americana, quella cultura di massa scandita dalle pubblicità e dai brand sempre più competitivi, dal consumismo estremo. È il terreno ideale su cui muove i primi passi la Pop Art, caratterizzata dal cattivo gusto, volgarità, kitsch, sottoprodotti di una globalizzazione sempre più massiccia. Warhol nel creare le sue opere procede seguendo uno schema ben preciso: isolamento visivo dell’immagine, assimilazione del linguaggio pubblicitario, ripetizione e uso di colori chiassosi. Il procedimento svela la vera natura della modernità: l’indifferenza, il materialismo, la manipolazione mediatica, lo sfruttamento economico, l’irrefrenabile consumismo, il divismo e la creazione di falsi bisogni e false aspirazioni nelle masse.

La semplicità delle immagini di Warhol garantisce la loro immediata fruibilità. L’iterazione richiama inconfutabilmente la ripetitività delle immagini, impiegata dalla cultura di massa per vendere merci e servizi. L’assimilazione al marketing dell’industria non si esaurisce nella riproposizione delle caratteristiche della pubblicità, ma diventa ancora più profonda nel momento in cui Warhol utilizza le tecniche della stessa produzione industriale. Accanto ai brand, l’artista rappresenta le icone dello spettacolo (da Mick Jagger a Mao), a cui spetta un trattamento analogo rispetto ai prodotti. L’arte di Warhol non è soltanto critica alla società dei consumi, ma anche attacco ai valori borghesi e all’establishment dell’Arte.

SAN GAETANO E MODERNITA’

«Tra le tante rivoluzioni che hanno trasformato l’arte nel secondo novecento, il movimento Pop Art è quello che ha annullato definitivamente le distanze tra l’opera e il pubblico – dice l’assessore alla cultura Andrea Colasio – Lo stesso artista finì per trasformarsi in icona di se stesso, come intelligentemente recita il titolo di questa mostra che porta a Padova. A partire dal 29 settembre oltre 150 lavori tra disegni, fotografie, incisioni, serigrafie, sculture e cartoline consentono di immergersi nel variopinto e brillante mondo di uno degli artisti più famosi e citati del XX secolo. Il centro culturale San Gaetano ancora una volta è sede di una mostra di rilievo, che testimonia peraltro un rinnovato interesse della nostra città per l’arte contemporanea». La mostra, aperta da mercoledì a domenica, è organizzata da Artika di Daniel Buso e Elena Zannoni, in collaborazione con Fondazione Mazzoleni.

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