Ristoranti d’Italia, tanto di cappello (d’oro)
Innovativi riconoscimenti ai “classici”. Nella classifica generale Veneto secondo, Le Calandre e Bottura tra i top nazionali

Quaranta edizioni della Guida “I Ristoranti d’Italia de L’Espresso”, con alle spalle migliaia di recensioni, chef glorificati e innumerevoli piatti assaggiati. E un impegnativo futuro davanti, nell’interpretare la direzione presa dalla ristorazione italiana. È un compleanno speciale quello che festeggia Enzo Vizzari, direttore e curatore della Bibbia gastronomica del Gruppo L’Espresso, in edicola e in libreria dal 20 ottobre, che vide la luce nell’autunno del 1978 con il titolo di “Guida d’Italia 1979”, scritta da Federico Umberto d’Amato e voluta dall’editore Carlo Caracciolo quale prima originale e completa mappatura della ristorazione italiana di qualità, esplicitamente ispirata al modello lanciato da Gault e Millau negli anni ’80 in Francia. “Questa è la Guida numero 40: tanto, se non tutto, è cambiato sia nel mondo della ristorazione sia nel modo di raccontarlo” scrive Vizzari nell’introdurre il volume, aperto da una parte “commemorativa”, summa delle trentanove edizioni passate. Il presente descrive circa 2000 locali selezionati tra oltre 200 mila posti dove si fa ristorazione. Ovvero i migliori, suddivisi per tipologia, dalla più semplice trattoria al ristorante che si fregia di “5 cappelli”, nonché le enotavole, le cucine etniche, e una sezione che raccoglie le migliori pizzerie d’Italia.
Anche l’edizione 2018 apporta una rivoluzione nel classificare il meglio: aboliti già un anno fa i voti in ventesimi (oggi si ragiona solo per “cappelli” da chef), la nuova stesura introduce i “cappelli d’oro” attributi a 10 nuovi classici, che hanno contribuito in modo determinante a cambiare la scena della cucina italiana prima che questa evolvesse nella Nuova Cucina Italiana. E sono: Caino di Montemerano, Colline Ciociare di Acuto, Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio, Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi, Enoteca Pinchiorri di Firenze, Lorenzo di Forte dei Marmi, Marchesi alla Scala di Milano, Miramonti l’Altro di Concesio, San Domenico di Imola, Vissani di Baschi.
Il Veneto resta fuori dai super “nuovi classici”, però si prende una netta rivincita altrove. Infatti in questa edizione si distingue per numero e qualità di tavole emergenti, dalle città alla montagna. Veneto in netta ascesa, in una mappa nazionale che fotografa una realtà ricca di riferimenti, varia, articolata. In Italia attualmente si mangia bene quasi ovunque e in tanti casi molto bene, con offerte per tutti i gusti e diversa capacità di spesa.
La crescita della proposta ristorativa ha investito tutte le regioni, in modo più o meno marcato. Quella con maggior numero di cappelli è la Lombardia (164), più tre d’oro; secondo posto al Veneto con 107 in sorpasso sul Piemonte (97). Seguono Campania (94 più un cappello d’oro), Toscana (87 e tre cappelli d’oro), Lazio (82 e un cappello dorato), Emilia Romagna (62 più uno d’oro), Sicilia (39), Alto Adige (38), Puglia (34), Liguria (29), Abruzzo (28), Marche (24), Umbria (12), più un cappello d’oro), Trentino Calabria e Sardegna a quota 10, Valle d’Aosta (4), Basilicata e Molise (2).
Al top del Veneto e d’Italia si conferma Le Calandre di Rubano (Pd), incoronato da 5 cappelli, riservati al meglio del meglio e assegnati anche al Casadonna Reale di Castel di Sangro, Piazza Duomo di Alba, Uliassi di Senigallia e l’Osteria Francescana di Modena, che porta a Massimo Bottura due premi speciali: il Pranzo e il Servizio di Sala dell’Anno.
Sono 16, sei più del 2017, i ristoranti degni di 4 cappelli, tra cui Casa Perbellini di Verona e La Peca di Lonigo (Vi). Quaranta le tavole italiane segnate da 3 cappelli e nove di queste in Veneto: Antica Osteria Cera, Aqua Crua, El Coq – Garibaldi, Grancaffè & Ristorante Quadri, Hotel Villa Trieste Aga, La Tana Gourmet (che vince anche il Piatto dell’Anno con “Orzo, terra e acqua”), Laite, Ristorante Perbellini, Undicesimo Vineria. Poi la geografia nazionale del mangiare di qualità si completa con 132 cucine da 2 cappelli e con le 457 contrassegnate da un cappello, di cui 47 venete.
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I Ristoranti d’Italia
dell’Espresso
a cura di Enzo Vizzari
648 pagine
22 euro in edicola e libreria 7,99 euro app smartphone
e Android
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
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