Ritrovato un quaderno di Casanova bambino

Lettere dell’alfabeto e il suo nome ripetuto in un manoscritto che risale a quando lo scrittore e avventuriero aveva sei anni

Il quaderno scolastico di un Giacomo Casanova ancora bambino, poco più di sei anni, in cui scrive in grande il suo nome, insieme a lettere dell’alfabeto più volte ripetute, nell’esercizio tipico di un piccolo alunno che impara la scrittura.

È un ritrovamento a suo modo eccezionale - unico nel suo genere - quello del manoscritto con la grafìa infantile del celeberrimo scrittore, seduttore, avventuriero e diplomatico veneziano, di cui arriva ora notizia dal musicista Luigi Pistore che è non a caso presidente dell’Accademia Giacomo Casanova di Venezia. Di Casanova esistono naturalmente lettere e memoriali autografi sparsi in collezioni pubbliche e private, ma è appunto la prima volta che ricompare uno scritto di Casanova fanciullo.

Il quaderno infantile di Casanova è stato ritrovato da Pistore all’interno di una casa privata veneziana, in mezzo a molti altri scritti.

Le pagine casanoviane del quaderno, che risalirebbe appunto al 1731, quando lo scrittore aveva circa sei anni, sono state trasmesse e poi cedute a un collezionista genovese, Giuseppe Bignami, in grado di farne certificare l’autenticità storica attraverso perizie grafologiche che hanno accertato appunto la mano di Casanova.

Il confronto grafologico con scritti di Casanova in età matura ha contribuito all’attribuzione e anche all’individuazione dell’età in cui aveva riportato sul quaderno il suo nome e una serie di lettere.

Un esercizio di scrittura svolto probabilmente sotto la cura attenta della nonna materna di Casanova, Marzia Baldissera in Farussi, che lo allevò.

Il padre, Gaetano Casanova, attore e ballerino parmigiano di origine spagnole, sarebbe infatti morto solo due anni più tardi e la madre, Zanetta Farussi, anch’essa apprezzata attrice veneziana, costretta dalla sua professione a continui viaggi e spostamenti in giro per l’Europa, non poteva prendersi cura del bambino.

Fu quindi la nonna - nella casa di calle de le Botteghe (ora Malipiero) dove visse i suoi primi anni - a occuparsi dell’educazione del piccolo Giacomo fino a quando non fu mandato a Padova, all’età di nove anni, a studiare alla scuola dell’abate Antonio Gozzi - si sarebbe poi laureato in Diritto - dopo che era già passato sotto la tutela dell’abate Alvise Grimani, fratello del patrizio veneziano Michele Grimani, che sarebbe stato in realtà il suo padre naturale, in seguito a una relazione adulterina con Zanetta.

E non a caso la famiglia Grimani si prese anche in seguito sempre cura del giovane Casanova.

Ma, tornando a quel quaderno infantile ora ritrovato, a custodirlo fu proprio la nonna Marzia, fino alla sua scomparsa, nel 1743, quando l’avventuriero aveva da poco compiuto i diciotto anni.

E - altro fatto straordinario - a “autenticare” in qualche modo quel quaderno sarebbe stato lo stesso Casanova, che vi scrisse più tardi di propria mano un chiaro riferimento all’amatissima nonna Marzia, insieme all’anno nel quale datare il manoscritto.

Ad aggiungere ulteriore interesse al ritrovamento anche il fatto che lo scrittore nelle sue “Memorie”, asserirà di essere stato analfabeta fino ai 9 anni di età. Ma tre anni prima, evidentemente, aveva invece già iniziato ad accostarsi alla scrittura con l’aiuto della nonna.

Quella stessa nonna Marzia che, da bambino, per curarlo dalla frequenti perdite di sangue dal naso cui Casanova andava soggetto, lo portò a Murano, da una specie di fattucchiera, che con un complicato rituale, riuscì a guarirlo dai suoi disturbi.

Ma questa precoce esperienza di arti magiche turbò profondamente il piccolo Giacomo e susciterà in lui quell’interesse per l’esoterismo e le arti magiche che poi lo accompagnerà per tutta la vita.

Il 2 aprile - anniversario del giorno della nascita dell’avventuriero e seduttore veneziano - prossimo, l’Accademia Giacomo Casanova presenterà ufficialmente il manoscritto infantile, in occasione dell’inaugurazione del Salotto di Casanova, realizzato al Casino Venier, attuale sede veneziana dell’Alliance Française, con altre manifestazioni previste che accompagneranno l’evento.

Venezia ha celebrato Casanova per l’ultima volta nel 1998, con la mostra dedicata a lui e al suo mondo nel Museo del Settecento Veneziano di Ca’ Rezzonico, nell’anniversario dei duecento anni dalla morte dello scrittore e avventuriero passato alla storia nel mito di Venezia.

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