Soave, al Castello con vista su colline e vigneti

SOAVE (Verona). Un borgo solitario in cima a un colle, immerso in un paesaggio ricamato dai vigneti e raccolto attorno alla possente mole del suo castello: il profilo di Soave è inconfondibile, anche per chi lo scorge dall’A4 che scorre poco lontano. Il centro storico, che si fregia della “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, è una vivace successione di botteghe, enoteche, antiche cantine e palazzi.
E proprio accanto al trecentesco Palazzo di Giustizia inizia la salita che porta in cima al Monte Tenda (in realtà una collina di poco più di 100 metri), dove svetta il Castello, a volte erroneamente definito Scaligero, ma che risale invece almeno a tre secoli prima della signoria dei Dalla Scala.

Torri merlate
Re Berengario I, agli inizi del X secolo, creò la fortezza contro le incursioni degli Ungari. Poi, nel 1375, Cansignorio Della Scala lo restaurò e ampliò, innalzando le mura che scendono ad abbracciare tutto il borgo intervallate da 24 torri merlate, e imprimendo così al paese l’attuale configurazione di abitato fortificato che non perse mai la sua natura di presidio militare.
A causa della sua importanza dal punto di vista bellico e geografico, il castello fu teatro di numerosi scontri, invasioni e dispute, ma come accadde a molti dei castelli medievali del Veneto, i progressi della balistica del Cinquecento lo resero pressocché inutile e divenne un piccolo villaggio rurale.

Le sue sfarzose stanze furono utilizzate come deposito per gli attrezzi agricoli e abitate dalle famiglie contadine della zona, mentre le mura divennero parti di capanne, stalle e fienili: un abbandono che si protrasse fino al 1889 quando, acquistato da Giulio Camuzzoni (bisnonno dell’attuale proprietaria), ricevette tutte le cure necessarie per riacquistare il suo splendore. E oggi, oltrepassando le sue antiche mura attraverso il massiccio ponte levatoio, ci si trova nuovamente immersi nella suggestione dei suoi tre cortili su livelli differenti, separati da giri di mura che proteggono l’alta torre centrale (il “Mastio”), ultimo baluardo di difesa della fortezza.
Vi si può visitare la “Casa del Capitano” che ospitava la guarnigione di presidio – con la bella sala del “corpo di guardia” e le sua collezione di armi e armature scaligere – e, al piano superiore, la “Caminata”, sala così detta per la presenza del camino, decorata con fine gusto trecentesco. Da lì si accede sia a un piccolo cortile pensile, sia alla camera da letto del Capitano, con mobilia riccamente intagliata e un prezioso affresco del Duecento, una Crocifissione.

Ospite illustre
Nella sala da pranzo, arredata e sontuosamente decorata, sono anche esposti cocci di stoviglie rinvenuti nella necropoli del territorio. Dall’attiguo studiolo ornato di ritratti, tra i quali quello dell’illustre ospite Dante Alighieri, si salgono alcuni gradini per passeggiare sul “cammino di ronda”, angusto ma ben protetto, e salire sul Mastio. E ammirare uno dei più spettacolari panorami dei Monti Lessini e della Pianura Padana.
IL BORGO
Il Castello di Soave è raggiungibile a piedi da Piazza dell’Antenna, nel centro del borgo medioevale, oppure in automobile, seguendo le indicazioni della strada che vi sale da nord dell’abitato. Per visitare il paese, durante il fine settimana si può anche viaggiare a bordo del trenino "Città di Soave”, (ore 10-22) al costo di 2,50 euro a persona. (soaveturismo.it).
IL CENTRO STORICO
All’interno delle mura, cui si accede da tre porte monumentali, il nucleo storico di Soave ha conservato la maglia viaria di presidio romano. L’antico cardo (via Roma e via Camuzzoni) è un corridoio bordato di botteghe, enoteche e rilevanti edifici storici, testimoni di una città vivace e ricca fin dal Medioevo, grazie alla produzione del celebre vino.
IL PATRIMONIO RURALE
Soave non è solo un castello e un Comune, e nemmeno solo uno dei vini italiani più famosi nel mondo e il più gran vigneto d’Europa per estensione. È un sistema di colline vitate di grande valenza storico-culturale e notevoli valori estetici e panoramici, riconosciuto patrimonio storico e rurale d’Italia dall’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale.
LA STRADA DEL VINO
La Strada del Vino Soave è un itinerario di una cinquantina di chilometri che si snoda nelle valli intorno al paese; nel quale leggere storia e cultura di questo grande giardino vitato. È un percorso ben segnalato attraverso paesini, ville, pievi e capitelli di tredici comuni “Soave Doc”, che include le cantine più apprezzate della zona. (stradadelvinosoave.com).
Quando: il Castello di Soave è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì. Orari: 9-12; 15-18.30; ultimo ingresso 30’ prima della chiusura.
Biglietti: adulti 7 euro; bambini 4. Visite guidate non previste, ma custodi e volontari informano il pubblico con passione.
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