Tutta la verità di una madre alle figlie

Marisa Bruni Tedeschi presenta alla Fondazione Cini il suo libro-confessione
20091103 - VENEZIA - ACE - MUSICA: CARLA BRUNI E FAMIGLIA A CONCERTO FONDAZIONE CINI. La First lady francese Carla Bruni Sarkozy (II da S) posa per una foto con la sorella Valeria Bruni Tedeschi (D), la madre e Riccardo Caramella a margine della cerimonia alla Fondazione Cini di Venezia per l'acquisizione del materiale del Fondo 'Alberto Bruni Tedeschi' da parte dell'Istituto per la musica dello stesso ente culturale veneziano, questa sera 03 novembre 2009. ANSA/GIACOMO FRULLANI-UFFICIO STAMPA FONDAZIONE CINI/DRN EDITORIAL USE ONLY - NO SALES
20091103 - VENEZIA - ACE - MUSICA: CARLA BRUNI E FAMIGLIA A CONCERTO FONDAZIONE CINI. La First lady francese Carla Bruni Sarkozy (II da S) posa per una foto con la sorella Valeria Bruni Tedeschi (D), la madre e Riccardo Caramella a margine della cerimonia alla Fondazione Cini di Venezia per l'acquisizione del materiale del Fondo 'Alberto Bruni Tedeschi' da parte dell'Istituto per la musica dello stesso ente culturale veneziano, questa sera 03 novembre 2009. ANSA/GIACOMO FRULLANI-UFFICIO STAMPA FONDAZIONE CINI/DRN EDITORIAL USE ONLY - NO SALES

C’è un legame profondo tra la famiglia Bruni e la Fondazione Cini di Venezia. Nell’isola di San Giorgio ha trovato casa un pezzo di vita di questa dinastia piemontese, ed è accaduto nel 2009 quando Marisa Bruni Tedeschi decise di donare alla Fondazione l’archivio musicale del marito Alberto, industriale e compositore, morto tre anni prima. Di questo legame speciale testimonia la scelta della signora, diventata scrittrice, di presentare proprio alla Cini come una delle prima sedi, il suo libro “Care figlie vi scrivo”.

Le figlie sono una modella, cantautrice, già première dame di Francia che di nome fa Carla, e Valeria, regista e attrice. La madre - pianista, vita avventurosa, grandi agi, molto amori, tanti talenti, e lacrime piante in solitudine senza mai lasciare che la depressione prendesse il sopravvento- è Marisa Bruni Tedeschi, che oggi ha 87 anni e il bisogno di affidare la memoria così come si tramanda un’eredità. Senza timori e quindi con una buona dose di coraggio: perché quando si decide di non tacere proprio più nulla in una vita tanto intensa di legami e relazioni, qualche rischio di graffiare c’è.

Dice l’autrice che prima di pubblicare il libro ha chiesto l’autorizzazione a Carla e Valeria, le quali l’hanno rilasciata senza tentennamenti, ovviamente anche a nome dei compagni di vita (e dei quattro nipoti bambini). Il libro alla fine è stato scritto, un anno fa è uscito in Francia e ora arriva in Italia grazie alla “Nave di Teseo”, che in copertina ha messo una foto di famiglia, le due figlie ancora ragazze, già di stupefacente bellezza.

Ma cosa può dire di più, questo libro, rispetto a quanto già non si sappia? Quando Carla diventò première dame non ci fu spicchio della sua vita, e di quella della sua famiglia, che non finì in qualche titolo di qualche giornale. Si sa di questa famiglia che lascia l’Italia per la Francia negli anni Settanta, per mettersi al riparo dal rischio dei sequestri; si sa che l’intenzione era di tornare entro un paio d’anni, e che quel paio d’anni è assestato, al momento, in un paio di generazioni. Si sa degli amori di Marisa, dei suoi amanti; non sarà da questo libro che Carla scoprirà chi era il suo vero padre. Si sa della grande ricchezza, delle alte frequentazioni, della cultura che in quella famiglia è sempre andata di pari passo con la bellezza e con i talenti dalle tante sfaccettature.

Ma Bruni Tedeschi va oltre, e svela il dolore mai sanato per la morte prematura del figlio Virginio, i rimorsi nei confronti del marito, e certi dettagli di famiglia che qualche attrito potranno procurarlo di sicuro; racconta di come dopo il fascismo e la guerra sia finita, da una famiglia bornale alla più alta borghesia industriale d’Italia e poi all’Eliseo da lì rimbalzando fino alla corte di Elisabetta, e a una terrazza dove condividere una sigaretta clandestina con un’altra suocera molto presente, il cui genero si chiama Obama.

La differenza sta nel fatto che mettendo nero su bianco la sua vita, Bruni Tedeschi se ne prende tutta la responsabilità, e questo è un lusso che è concesso a chi è incalzato dall’età.

Dopo le presentazioni a Torino e Milano, Venezia è la terza tappa: l’appuntamento è allo Squero della Fondazione Cini, venerdì alle 18. (a.san.)

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