Villaggio, addio sulle note di De André

Folla e moltissime celebrità alla cerimonia laica a Villa Borghese a Roma
Abbraccio tra Plinio Fernando, noto come la figlia del rag. Ugo Fantozzi ed Elisabetta Villaggio alla cerimonia funebre per Paolo Villaggio, Roma, 5 luglio 2017. ANSA/Vincenzo Tersigni
Abbraccio tra Plinio Fernando, noto come la figlia del rag. Ugo Fantozzi ed Elisabetta Villaggio alla cerimonia funebre per Paolo Villaggio, Roma, 5 luglio 2017. ANSA/Vincenzo Tersigni
Di una cosa deve essere contento Paolo Villaggio, il suo funerale laico non è stato affatto fantozziano, anzi. Nessuna nuvola dell’impiegato, ma sole, tanta gente, colleghi e amici che si sono ritrovati al Teatro all’aperto della Casa del Cinema per dare un ultimo saluto al grande attore e autore. Oltre ai familiari al completo, i figli Elisabetta e Pierfrancesco e la moglie Maura, hanno partecipato all’evento, tra gli altri, Maria Sole e Ricky Tognazzi, Renzo Arbore, Walter Veltroni, Paolo Cirino Pomicino, Neri Parenti, Luca di Montezemolo, Roberto D’Agostino, Simona Izzo, Dori Ghezzi, Milena Vukotic, Massimo Boldi, Carlo Vanzina, Lina Wertmuller, Carlo Freccero e Luca Bergamo. Si comincia con “Carlo Martello” di Fabrizio De André, e poi arriva subito la voce stessa di Paolo Villaggio tratta dall'’ntervista (l’ultima) fatta da Mario Sesti nel documentario “La voce di Fantozzi”. «Non è personaggio comico Fantozzi - dice nell’intervista -, ma un personaggio tragico, l’uomo più sfortunato in assoluto della letteratura italiana. Ma per fortuna è stato anche un terapeuta liberando gli italiani da quella cultura consumistica, delle settimane bianche e dello spendere a tutti costi per essere felici. Lui faceva le vacanze e tornava infelice. Così molti italiani capirono, forse per la prima volta, di non essere dei fenomeni così isolati quando le loro vacanze erano tragiche».


Tanti momenti divertenti e commoventi in una celebrazione a più voci introdotta dal direttore della Casa del cinema Giorgio Gosetti. Milena Vukotic, tante volte moglie di Fantozzi, dice con voce fievole: «Se oggi incontro per la strada persone che mi sorridono e mi offrono un gelato lo devo sicuramente a Paolo e di questo gli sarò sempre grata». Ricky Tognazzi mette mano a una letterina in cui ricorda l’amore di Villaggio per i funerali: «Bisogna pianificare la dipartita, mi diceva sempre, ovvero morire prima dei Tg delle 20». Walter Veltroni lo paragona invece a Chaplin, Keaton, Allen, «quegli artigiani geniali di vite inventate o rubate. E poi - aggiunge - tutti noi siamo stati Fantozzi. Chi per un minuto e chi per una vita intera». Vera commozione per Neri Parenti: «Tra di noi c’era uno strano rapporto di padre e figlio. Solo che ero io il padre, perché lui era sicuramente più discolo di me. Furono anni meravigliosi che non scorderò mai».


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