Weinstein, spunta una pista italiana

L’ex collaboratore Lombardo avrebbe portato le donne al capo 
(FILE) - US producer Harvey Weinstein (L) and his wife Georgina Chapman (R) arrive for the screening of 'The Little Prince' during the 68th annual Cannes Film Festival, in Cannes, France, 22 May 2015 (reissued 09 October 2017). According to media reports on 09 October 2017, Hollywood producer Harvey Weinstein was fired from The Weinstein Company, which he co-founded, after additional information surfaced concerning his conduct amid accusations of decades of sexual harassment. ANSA/FRANCK ROBICHON / POOL
(FILE) - US producer Harvey Weinstein (L) and his wife Georgina Chapman (R) arrive for the screening of 'The Little Prince' during the 68th annual Cannes Film Festival, in Cannes, France, 22 May 2015 (reissued 09 October 2017). According to media reports on 09 October 2017, Hollywood producer Harvey Weinstein was fired from The Weinstein Company, which he co-founded, after additional information surfaced concerning his conduct amid accusations of decades of sexual harassment. ANSA/FRANCK ROBICHON / POOL
NEW YORK. Lo scandalo che ha travolto Harvey Weinstein parla sempre più italiano. E non solo per la denuncia shock di Asia Argento, tra le donne abusate dal produttore cinematografico. Ritorna infatti a galla la storia dell’ex numero uno di Miramax nel nostro Paese, Fabrizio Lombardo, sospettato di aver avuto il compito di procurare ragazze al suo capo. Mentre protagonista di un audio che inchioda Weinstein alle sue responsabilità è la modella Anna Battilana, una delle testimoni dei festini di Arcore. È un’ex giornalista del New York Times, Sharon Waxman, a rivelare come già nel 2004 stava indagando sull’uomo più potente di Hollywood, seguendo la pista legata a Fabrizio Lombardo. «Avevo anche rintracciato una donna a Londra che fu pagata dopo un incontro sessuale non voluto con Weinstein», scrive la Waxman sul suo sito di gossip The Wrap, spiegando però che la testimone «aveva paura di parlare perché aveva firmato un accordo di riservatezza». Lombardo ha sempre smentito categoricamente la vicenda. Anche se Asia Argento su Twitter ha ricordato in queste ore come fu proprio Lombardo a portarla nel 1997 nella stanza di Weinstein, in un hotel della Costa Azzurra dove credeva di essere stata invitata per un party della Miramax. Waxman comunque ricorda che la sua inchiesta fu «uccisa» dopo le pressioni di alcune star di Hollywood, a suo dire messe in moto dallo stesso Weinstein. Tra queste gli attori Matt Damon e Russell Crowe, che negano assolutamente questa versione. Ma che secondo la giornalista le telefonarono mentre era ancora sulle tracce di Lombardo, qualche giorno prima che l’editore del quotidiano newyorchese decidesse di fatto di insabbiare la vicenda.


Intanto dopo Hillary Clinton anche Barack Obama interviene sullo scandalo del produttore che è stato uno dei principali finanziatori delle campagne elettorali dei democratici negli ultimi anni. «Siamo disgustati», afferma l’ex presidente . E ad abbandonare Weinstein è anche la moglie Georgina Chapman: «Il mio cuore è infranto al pensiero di tutte le donne che hanno sofferto per azioni imperdonabili» hs dichiarato. Isolata dal coro a difendere Weinstein c’è Lindsay Lohan: «Non credo che sia giusto ciò che gli sta accadendo».




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