Wolf Ferrari, il poeta del paesaggio
La mostra a Conegliano da febbraio. Nel 2019 antologica su Guglielmo Ciardi

Sarà nel cuore delle colline candidate Unesco la celebrazione del paesaggio attraverso l’opera del pittore veneziano Teodoro Wolf Ferrari, nato a Venezia nel 1878 e morto aSan Zenone degli Ezzelini nel 1945. Allestita a Palazzo Sarcinelli di Conegliano, la mostra curata da Giandomenico Romanelli con Franca Lugato aprirà al pubblico il 2 febbraio e si potrà visitare fino al 24 giugno. Oltre 60 le opere tra dipinti, acquerelli, pannelli decorativi, vetrate, studi per cartoline (anche inedite) in esposizione nella rassegna che ha attinto molto dalla collezione privata della famiglia Coin di Asolo.
«Il percorso espositivo ripercorre l’intera vicenda dell’artista» spiega Emanuela Bassetti, presidente di Civita Tre Venezie, che organizza la mostra «dall’affaccio sulle tendenze mitteleuropee alla sezione dedicata al tema della “tempesta”, dalle novità artistiche veneziane fino alle delicate passeggiate autunnali dal Grappa al Piave. Il dialogo con personalità quali Otto Vermeheren, Mario De Maria, Mariano Fortuny, Gino Rossi e Ugo Valeri consentirà di ricostruire il tessuto dei rapporti figurativi e la rete visiva dentro cui le opere sono state concepite, con un nuovo approccio all’itinerario dell’artista. Sono 25 i lavori, tutti inediti, che arrivano dalla collezione privata della famiglia asolana Coin, beneficiata dalla donazione degli eredi dell’artista. È una mostra perfetta per questo territorio, e ha tutte le caratteristiche per riscuotere successo».
La presentazione della mostra in quella che sarà la sua sede è stata anche l’occasione per annunciare che il 2019 a Palazzo Sarcinelli sarà l’anno di Guglielmo Ciardi, che diWolf Ferrari è stato maestro, con una grande personale.
Vissuto a cavallo tra ’800 e ’900, Wolf Ferrari è un artista molto apprezzato nel settore ma ancora poco conosciuto dal grande pubblico. Dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti veneziana con Ciardi, studia a Monaco dove entra in contatto con alcuni degli ambienti simbolisti e secessionisti più avanzati e cosmopoliti del momento. In mostra sarà presentata un’accurata selezione di opere che permetterà di entrare nell’atelier di questo “poeta del paesaggio” e contemplare attraverso la sua visione, le dolci colline che vanno da Asolo a Conegliano fino alla alture del Grappa. Tutte opere che dichiarano l’amore per il paesaggio, le sperimentazioni e l’eterogeneità delle tecniche di Wolf Ferrari, il quale ha saputo far confluire a Venezia e in Italia le istanze figurative europee che, all’alba del Novecento, hanno inaugurato la modernità.Ad accompagnare la mostra, il catalogo edito da Marsilio Editori.
Silvia Ceschin
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