La meraviglia delle ville

Non erano destinate unicamente allo svago dei proprietari, ma erano complessi produttivi

Per non sovrapporre le differenti attività si tendeva a dividere gli spazi destinati ai proprietari da quelli per i lavoratori.

Con il termine ville palladiane si intendono tutte quelle costruzioni progettate dall’architetto Andrea Palladio intorno alla metà del 1500.

Le ville (circa una sessantina) si trovano tutte nel territorio dell'allora Repubblica di Venezia, la maggior parte nella provincia di Vicenza. Le costruzioni sono caratterizzate dall’originalità della struttura, dalla sontuosità degli interni e dagli appezzamenti di terra che le circondavano. Queste ville venivano commissionate da aristocratici o ricchi esponenti della borghesia che desideravano ritirarsi in luoghi tranquilli, dove rilassarsi e seguire da vicino il lavoro nei propri campi e vigneti. Insieme alla città di Vicenza, 24 ville palladiane del Veneto sono state inserite, tra il 1994 e il 1996, nella lista Patrimoni dell’umanità dell’Unesco. La particolarità che contraddistingue le ville palladiane da quelle romane e medicee toscane è che non erano destinate unicamente allo svago dei proprietari, ma erano veri e propri complessi produttivi. Circondate da vaste estensioni di campi coltivati e vigneti, comprendevano magazzini, stalle e depositi per il lavoro agricolo. Di norma presentano ali laterali, le barchesse, destinate a contenere gli ambienti di lavoro, dividendo razionalmente lo spazio del corpo centrale, destinato ai proprietari, da quello dei lavoratori, in modo da non sovrapporre le diverse attività. Il corpo centrale era a sua volta suddiviso in senso verticale, dove ogni piano assolveva a funzioni diverse.

Argomenti:estate 2020

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova