Invenzione padovana: un moltiplicatore di energia per auto elettriche

Uno strumento che accelera la ricarica domestica e consente di viaggiare sfruttando solo l'impianto solare.
Cristiano Griletti, trevigiano classe 1986, fra i venti finalisti del premio HackADay

PADOVA. Un caricatore domestico per auto elettriche, intelligente, sicuro, dotato di un access point (per il collegamento wi-fi ad internet in ogni situazione) e che riduce di 10 volte i tempi di ricarica. È con questo progetto - che sarà messo in commercio fra pochi giorni con il nome di Prism - che Cristiano Griletti, classe 1986 di Treviso, ma residente a Padova, è entrato fra i venti finalisti del premio HackADay organizzato negli Stati Uniti d’America da un’importante blog, una delle testate di punta del settore. In palio un premio da 125 mila dollari, il verdetto a novembre.

«Ovviamente non mi dispiacerebbe vincerlo» sorride Griletti «ma la cosa più importante per me è vedere realizzato un progetto in cui credo molto e che penso possa avere un ottimo sviluppo».



Da dove nasce l’idea di questo dispositivo?

«La mia passione per l’elettronica, nata fin da piccolo grazie a mio padre, mi ha portato a occuparmi da tempo di mobilità elettrica, un tema che ha un forte impatto sulla qualità della vita e importanti implicazioni etiche, che mi sono care. Dunque anni fa con un amico, Alberto Stecca, abbiamo fondato a Padova Cartender, una start up che si occupa di mobilità sostenibile: facciamo ricerca e sviluppo software ed elettronica, noleggiamo auto elettriche e ovviamente abbiamo affrontato uno dei problemi più importanti del settore, ovvero la ricarica. La ricarica privata, in particolare».



Che tipo di problemi?

«Oggi puoi ricaricare il tuo veicolo a casa con il cavo fornito in dotazione, ma questa è solo una soluzione temporanea in quanto la velocità di ricarica è molto lenta (circa 10 km/h) e di solito non è molto sicura, perché le spine in Europa non sono progettate per questo tipo di carico continuo. Inoltre non puoi controllare la velocità di ricarica e fai saltare facilmente il contatore se usi contemporaneamente altri elettrodomestici. E poi, perché non sincronizzarsi con il proprio impianto solare e caricare gratis solo quando il sole splende, se non abbiamo fretta? Insomma, volevamo dare soluzione ai problemi riscontrati, e lo abbiamo fatto con il nostro caricatore Prism».

Quali sono le principali caratteristiche di Prism, che lo distinguono da quanto c’è già oggi sul mercato?

«È un sistema Open Source, ovvero tutti i file del progetto sono liberi e ciascuno può contribuire, avendo le capacità, a renderlo migliore; per questo usiamo il sistema operativo Linux. È molto sicuro, ha la funzionalità wi-fi access point, molto importante per mantenere connessa la propria auto se il tuo garage è sotterraneo (e oggi tutte le auto elettriche sono connesse a internet per comunicare in tempo reale con l’App). Ha un’integrazione con il veicolo, per personalizzare la ricarica in base a suo stato di carica; è aperto, modulare e facilmente personalizzabile. Inoltre il monitoraggio avanzato dell’energia può fornire informazioni utili sul sistema di ricarica; una singola Prism può caricare uno o due veicoli contemporaneamente, e questo consente un notevole risparmio. Da casa normalmente si può caricare fino a 3kW all’ora, con Prism si arriva fino 22kW, in pratica da 10 km a 110 km di autonomia dell’auto ogni ora. Infine si può decidere di ricaricare, solo con l’energia proveniente dal sole. E questo significa fare il pieno gratis!».

Quando ci sarà il verdetto del Premio HackADay?

«A metà novembre».

Nel frattempo il Prism entrerà in commercio?

«Sì, a metà ottobre. Stiamo ultimando gli ultimi dettagli della presentazione. E sono contento che la nostra idea sia stata scelta da una delle testate più importanti al mondo nel settore dell’elettronica, che chiedeva proprio di presentare prototipi funzionanti e pronti alla produzione in serie. Questa è una tappa importante nel nostro viaggio iniziato alcuni anni fa, quando io e Alberto, condividendo la stessa passione, abbiamo avviato la nostra start up a far parte di questa rivoluzione, con grandi idee per il futuro, realizzabili anche con piccole tasche». —
 

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