Alessandria in presidio per Sara, Ilaria e le altre nove

Universitari "rumorosi" per le vittime di femminicidio

(ANSA) - ALESSANDRIA, 07 APR - "Se domani tocca a me, mamma / Se domani non torno, distruggi tutto / Se domani tocca a me voglio essere l'ultima". Sono i versi finali della poesia 'Se domani non torno' di Cristina Torres Caceres. E' stata letta, oggi, ad Alessandria durante l'iniziativa organizzata nel giardino dell'ex sede del Politecnico di Torino. A promuoverla è stato un gruppo di universitarie del quarto anno - tra 22 e 25 anni - della facoltà di Medicina. Oggi infatti si sono celebrati i funerali di Sara Campanella. La studentessa di 22 anni palermitana (tecniche di laboratorio biomedico) è stata uccisa, il 31 marzo a Messina, dal collega di facoltà Stefano Argentino, reo confesso. Sempre oggi l'addio anche alla coetanea Ilaria Sula (Statistica), assassinata a Roma la mattina del 26 marzo dopo aver trascorso la notte in casa dell'ex Mark Antony Samson, anche lui reo confesso. Durante la manifestazione ad Alessandria sono stati appesi al muretto dell'ex Poli 11 fogli con i nomi, scritti in rosso, delle altrettante vittime nei primi mesi del 2025. "Abbiamo deciso di fare rumore in Università, agitando chiavi e quant'altro, perché oltre scuola è anche luogo per l'educazione all'affetto e all'amore", spiega Martina, che studia all'università, soddisfatta della bella partecipazione riscontrata. Donne, ma anche tanti uomini. Anche a Novara si è fatto rumore. "E per il loro impegno - prosegue Martina - ringraziamo Flavio e Marzia: è importante che tra i promotori dell'iniziativa ci sia stato anche un uomo. Toccasse a me, vorrei i miei si attivassero per spaccare davvero tutto, per fare in modo io fossi davvero l'ultima vittima". Al presidio ha partecipato anche NonUnaDiMeno. "Siamo felici anche ad Alessandria si sia levata una voce all'interno dell'università in difesa di tutte le donne che non hanno più voce. Perché - sottolineano dal collettivo - nel ricordo e nella memoria possa crescere il seme della rabbia e dell'amore che guida la lotta al patriarcato e alla violenza di genere". (ANSA).

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