Cascina Spiotta: pm, di Azzolini abbiamo le impronte digitali

Rimaste su relazione anonima del 1975

(ANSA) - ALESSANDRIA, 25 FEB - "Noi abbiamo trovato le impronte digitali di Lauro Azzolini. E già quelle, a nostro avviso, sono una prova della sua colpevolezza". Lo ha detto oggi alla corte di assise ad Alessandria il pubblico ministero Emilio Gatti, che insieme al collega Ciro Santoriello sostiene l'accusa contro Azzolini e altri due ex brigatisti al processo per i fatti della Cascina Spiotta del 1975. Il magistrato ha fatto riferimento alla relazione, redatta in forma anonima, con cui un militante della Br ricostruì le varie fasi della vicenda come se fosse stato presente sul posto. Il documento fu trovato dai carabinieri il 18 gennaio 1976 in un covo a Milano. Nel 2021 il figlio del carabiniere rimasto ucciso alla Cascina Spiotta, Bruno D'Alfonso, presentò un esposto alla Dda di Torino suggerendo, fra l'altro, di sottoporre ad analisi scientifiche la relazione nella sua versione originale, dato che nei primi processi ci si era limitati ad acquisirne solo una copia. I pubblici ministeri recuperarono l'incartamento negli archivi dell'Arma a Milano e nel 2023 lo affidarono al Ris. Il pm Gatti ha sottolineato che sono state trovate 18 impronte, 11 delle quali riconducibili ad Azzolini. L'anonimo estensore del documento si servì di una macchina per scrivere, ma realizzò anche alcuni disegni a mano: sarebbero quindi rimaste le tracce di una parte di una mano. Prima di consegnare l'esposto alla Dda, Bruno d'Alfonso collaborò alla realizzazione del libro "L'invisibile" dei giornalisti Simona Folegnani e Bernardo Lupacchini, dedicato ai fatti di Cascina Spiotta. (ANSA).

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova