Caso 'Mantide', per la perizia il marito è capace di intendere

Processo a Busto Arsizio per l'omicidio di Fabio Ravasio

(ANSA) - VARESE, 22 APR - Marcello Trifone, a processo per l'omicidio di Fabio Ravasio di cui è accusato come complice della moglie Adilma Pereira Carneiro, che di Ravasio era compagna, è "capace di intendere e di volere". Più precisamente Trifone "non è affetto da disturbo psichiatrico ascrivibile alla più recente e accreditata nosografia psichiatrica. E' un soggetto che al momento del fatto è quindi da ritenersi capace di intendere e di volere. Il soggetto è in grado di partecipare coscientemente al processo". Sono queste le conclusioni depositate lo scorso 17 aprile dalle dottoresse Laura Ghiringhelli e Maria Carla Verga, in merito alla perizia psichiatrica ordinata dalla Corte d'Assise del tribunale di Busto Arsizio presieduta da Giuseppe Fazio. Nel processo è principale imputata Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, di origini brasiliane, compagna di Ravasio quando quest'ultimo fu investito e ucciso da un'auto poi fuggita lo scorso 9 agosto a Parabiago. Con la 49enne, soprannominata 'mantide di Parabiago' sono alla sbarra altre sette persone. Secondo l'accusa fu la donna ad ordire il piano per assassinare la vittima al fine di ereditarne i beni. Trifone, tuttora sposato con Carneiro (è il terzo marito, unico ancora vivo) per l'accusa aiutò la 49enne a portare a termine l'omicidio. Secondo la ricostruzione degli investigatori Trifone viaggiava sul sedile del passeggero della Opel che uccise Ravasio, mentre alla guida della macchina c'era Igor Benedito, figlio della 49enne, anche lui imputato. (ANSA).

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