Caso scommesse, gioiellieri al gip: 'Vendite orologi regolari'

'Nessun bonifico ricevuto per riciclare i soldi dei calciatori'

(ANSA) - MILANO, 17 APR - Solo "un'attività di impresa regolare e vendite di orologi regolari", nessun bonifico ricevuto per vendite simulate per incassare i soldi dei debiti di gioco dei calciatori e riciclare il denaro del giro di scommesse illegali. Così, da quanto si è saputo, Antonio Scinocca, 33 anni, e Antonino Parise, 43 anni, il primo legale rappresentante e il secondo socio della gioielleria milanese Elysium, si sono difesi dall'accusa di riciclaggio negli interrogatori preventivi davanti alla gip di Milano Lidia Castellucci. Giudice che deve decidere sulla richiesta di arresti domiciliari della Procura di Milano. "Si sono sottoposti agli interrogatori - ha spiegato l'avvocato Vincenzo Maiolo Staiano, che li difende col collega Salvatore Staiano - per dimostrare la loro totale estraneità al presunto sistema, come prospettato dall'accusa, e sono sicuri della loro innocenza". La difesa ha chiesto che la giudice non applichi alcuna misura cautelare. Stando all'imputazione per riciclaggio, Elysium Group srl (anche la società è indagata) avrebbe messo a "disposizione i conti correnti dell'attività di impresa, su cui i tre", tra cui anche l'ex socio Andrea Piccini, che sta rispondendo ora alle domande della gip, "erano abilitati ad operare". E "consentivano il trasferimento del profitto del reato di esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa", gestito da Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera, tramite "operazioni economiche concretamente idonee ad ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa del denaro". In pratica, avrebbero simulato "la vendita da parte della gioielleria Elysium di orologi o preziosi, talvolta a fronte della formale emissione di fatture" e "ricevevano sui conti correnti" bonifici "bancari a copertura dei debiti contratti dai giocatori". Tra i bonifici quelli per quasi 700mila euro di Nicolò Fagioli, quelli di Sandro Tonali per oltre 57mila e di Alessandro Florenzi per 155mila euro, ma anche 40mila euro che Federico Gatti, non indagato, avrebbe prestato a Fagioli. La gip, che ha già disposto un sequestro da 1,5 milioni di euro eseguito dalla Gdf, dovrebbe decidere nei prossimi giorni sulle cinque richieste di domiciliari. Poco meno di 300mila euro in contanti erano stati trovati nelle perquisizioni. (ANSA).

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