David Garrett, 'ogni album è un grande lavoro di ricerca'
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(ANSA) - ROMA, 02 MAR - David Garrett è uno di quei personaggi che rendono facili le interviste: è preparatissimo, dedica a ogni domanda il giusto numero di parole, aggiunge citazioni, un tocco di empatia. Soprattutto non ha tempo da perdere, ma non lo dà a vedere: per l'intervista viene concesso un tempo prestabilito, segno che i suoi colloqui quel giorno sono tantissimi. Per capire il personaggio è sufficiente citare la sua risposta alla domanda "quante interviste stai facendo oggi?: "più di qualcuna". David Christian Bongartz, il suo vero nome (è tedesco di nascita naturalizzato americano), è ben consapevole di essere l'iniziatore di un genere: il violinista prodigio erede di Paganini che si dedica alla rilettura di classici del rock: a 15 anni aveva un contratto con la Deutsche Grammophon ed è nel Guinness dei Primati per aver suonato Il Volo del Calabrone in un minuto e sei secondi. In questi giorni esce il suo nuovo album Millennium Symphony, in aprile sarà in Italia per una serie di concerti: il 25 a Roma all'Auditorium Parco della Musica, il 27 a Padova al Gran Teatro Geox e il 28 a Milano al Teatro degli Arcimboldi. "Per i miei album è necessario un grande lavoro di ricerca: si parte dal titolo, poi è necessario ascoltare tantissima musica, diciamo per il rock un arco temporale di 20-25 anni, ma è necessario che i brani da reinterpretare abbiano sostanza, altrimenti tutto diventa un esercizio di stile - spiega all'ANSA - Si comincia dal violino e dal pianoforte o dal violino e dalla chitarra e poi devi aggiungere il tuo Dna personale, il tuo tocco, perché devi sempre coltivare la tua identità". (ANSA).
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