'Figli di Haiti', il progetto solidale della Fondazione Avvenire

Istruzione a sostegno dell'orfanotrofio La Maison Des Anges

(ANSA) - MILANO, 15 MAR - 'Figli di Haiti', che partirà domani e andrà avanti fino a dicembre 2025, è un progetto multipiattaforma (carta, digitale, social, podcast docufilm e mostra) della Fondazione Avvenire per raccontare Haiti nella sua complessità e ricchezza. Nasce dalla volontà di ribaltare il paradigma dell'isola come 'causa persa', condannata a una guerra perenne e invisibile, che non interessa a nessuno. Avvenire farà luce sulle storie di Haiti e della diaspora (si stima che due milioni di haitiani vivano all'estero) attraverso la pubblicazione di articoli di approfondimento, reportage, interviste a haitiani in Italia e nel mondo che hanno avuto successo in vari campi artistici e professionali, mantenendo un forte legame con la loro casa, podcast a partire dagli audio delle interviste. Ci saranno anche un docufilm che verrà presentato in scuole e eventi ad hoc promossi sul territorio e proiettato in Festival cinematografici e al Festival della Missione a Torino (9-12 ottobre 2025), una mostra fotografica e il calendario 2026: 14 scatti realizzati da adolescenti e giovani haitiani, supervisionati da un collettivo di fotografi locali. Inoltre, la Fondazione Avvenire sarà promotrice del progetto solidale per l'istruzione dei 'figli di Haiti' con l'intento di sostenere l'orfanotrofio 'sfollato' La Maison Des Anges - costretto a fuggire nell'Artibonite dopo che il suo quartiere è stato messo a ferro e fuoco dalle gang - che lotta per continuare a mandare i bambini a scuola. 'Questo frammento di isola ci riguarda, ne siamo un po' tutti figli - sostiene il direttore di Avvenire Marco Girardo - Perché Haiti è oggi in qualche modo il paradigma dell'impotenza della comunità internazionale: un mondo che non sa farsi carico di un minuscolo Paese può affrontare in modo incisivo la crisi ucraina o il caos mediorientale? Il nodo haitiano è intricato. Ma scioglierlo sarebbe possibile con un investimento di risorse umane e materiali adeguato, ma sempre minimo rispetto alle altre grandi emergenze del mondo E darebbe soprattutto una prova di credibilità, la base di ogni dialogo possibile, la sorgente di ogni diplomazia'. 'Con questo progetto - conclude Girardo - Avvenire intende anzitutto portare all'attenzione dei nostri lettori e non solo una crisi dimenticata, illuminare "l'isola che non c'è", ma anche farsi promotore di un progetto concreto, che parte da quanto di più prezioso ci sia nei percorsi di rigenerazione del tessuto sociale: il diritto all'istruzione, che ad Haiti oggi è negato'. (ANSA).

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